Ttg a Rimini, De Pascale: ”Sulle spiagge almeno Salvini ci mette la faccia, Meloni vada da Von der Leyen”

Rimini
  • 09 ottobre 2025

L’offerta balneare italiana è “molto più debole” rispetto a 15 anni fa, perché è stata bloccata una quota “significativa” di investimenti. E lo sarà anche dopo la legge di riforma su cui lavora il governo. Ne è convinto il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale che partecipa in mattinata, assieme al ministro dei Trasporti Matteo Salvini, al convegno “Un futuro per la balneazione attrezzata italiana” organizzato al Ttg, il Salone del turismo di Italian exhibition group in corso a Rimini. Il turismo balneare, argomenta, è “al pari del turismo d’arte, una delle due colonne portanti dell’offerta turistica nazionale” e “si fonda sulla qualità dei servizi, che non è il lusso, ma dare la cosa giusta al prezzo giusto”. Dunque la Riviera romagnola “esiste se garantisce servizi di qualità a fasce di prezzo diversificate”. Ora occorre dunque “trovare la soluzione meno peggio possibile, un dovere verso gli imprenditori”. Fin qui, continua De Pascale, la politica è passata per tre approcci: per chi la Bolkestein è la “panacea di tutti i mali”; per chi propone “soluzioni intermedie” e per chi vorrebbe uscire dalla direttiva. Di certo “il ministro Salvini ci mette la faccia in un contesto difficile”, sottolinea il presidente ricordando la “truffa” del governo Draghi con la legge approvata in un certo modo dagli Enti locali e poi cambiata in Consiglio dei ministri, mentre chi era fuori dal governo, Fratelli d’Italia, “sparava a zero”. Per cui De Pascale fissa dei punti: le evidenze sono “un male ineludibile”, le prelazioni non sono possibili, mentre legare gli indennizzi agli investimenti è “folle” dato che sono fermi da 15 anni.

“Perché indennizziamo i tassisti e non i balneari?”

Tuttavia, fa notare De Pascale, “indennizziamo i tassisti se aumentano le licenze e se comunque continuano a lavorare, ma non i balneari. Perché - si chiede- l’Europa si mette di traverso a una misura di welfare?”. Su questo tema non devono esistere giacche di partito, conclude con un richiamo diretto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Dal 2006 tutti i suoi predecessori non hanno chiesto un incontro sul tema al presidente della Commissione europea”, per cui vada a colloquio per un’ora con Ursula von der Leyen: “Basta ingerenze nella politica balneare che è strategica per l’Italia”.

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