Tre riminesi in Africa da volontari: “Così spendiamo le nostre ferie”

Ferie per fare volontariato in Africa. Tre volontari riminesi sono sbarcati in un luogo, dove ciò che diamo per scontato risulta anni luce indietro. La onlus “Noi per Zambia” organizza da vent’anni missioni nel Paese africano per portare conoscenze, doni e prevenzione. Gli angeli, al servizio del prossimo, sono due elettricisti, il 61enne Daniel e il 23enne Alessandro e un idraulico, Roberto, 45 primavere sulle spalle. Per oltre 20 giorni i tre, che hanno sacrificato le loro ferie, si sono rimboccati le maniche lavorando sodo al Malaika Village in Zambia, per portare avanti i lavori del complesso, che comprende scuole, centri ricreativi e refettorio, ma anche abitazioni, ambulatori e anche un ospedale.
Un po’ di storia
Il Malaika Village è sorto per volontà della onlus “Noi per Zambia”, partendo da un progetto della missionaria Maria Pia Ruggeri di Fano, poi concretizzato dall’impegno del compianto don Ottavio Corbellotti, parroco di Carpegna, con cui ha collaborato anche l’attore Carlo Tedeschi che aveva messo a disposizione spettacoli e compagnia teatrale, per raccogliere fondi. Senza dimenticare che, a sostenere le iniziative della onlus hanno contribuito, nel tempo, anche aziende di Marche e Romagna.
Un calcio all’indifferenza
Sul campo collaborano la Fondazione Leo Amici e il suo braccio operativo, l’associazione riminese Dare, con decine e decine di volontari che si sono alternati negli anni, mettendo a disposizione le più disparate professionalità, proprio per sostenere la creazione e la manutenzione del villaggio e sempre portando con sé gli strumenti necessari.
Quest’anno in particolare c’era necessità di risistemare gli impianti elettrici e di illuminazione effettuando poi riparazioni idrauliche nelle scuole secondarie e nella casa di accoglienza. Un impegno a cui si sono aggiunti la cura e il mantenimento delle strutture.
L’associazione, però, non dimentica il diritto dei bambini del posto di vivere l’infanzia. Per questo volontari, provenienti da diverse parti del mondo, sono arrivati carichi di 150 chili di materiale sportivo. Per riuscirci hanno attivato una sinergia con “We football – sport come educazione” (progetto di Small Now Onlus) che promuove academy di calcio in varie nazioni africane. Così lo sport inteso come momento di educazione e amicizia è sbarcato nel villaggio ad opera di Dare e della ferrarese Eleonora Goldoni, nota calciatrice della Lazio, attiva nel mondo del volontariato. Quasi mai, al ritorno, si portano in valigia oggetti. Il bagaglio dei volontari, come rimarcano, è fatto più spesso di emozioni, con la soddisfazione per aver proseguito cantieri e aperto strade, non solo reali, «con le proprie mani».
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