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RIMINI. Su richiesta della Procura della Repubblica di Pesaro si terrà oggi l’autopsia sulle salme di Violetta Laiketsion (63 anni) ed Ermes Zampa (70), i due paracadutisti morti domenica mattina a Fano al termine di un lancio dall’aereo. La pm Maria Letizia Fucci procede per l’ipotesi di reato di omicidio colposo contro ignoti. Loredana Buscemi, dell’Istituto di medicina legale di Ancona, consulente della Procura, dovrà verificare se uno dei paracadutisti sia stato colto da malore dopo il lancio perdendo il controllo del paracadute o se uno dei due non fosse in condizioni fisiche ottimali. I familiari delle vittime, come parti lese, potranno a loro volta nominare consulenti.
Violetta, riminese di origini brasiliane residente a Bellariva, videomaker specializzata in riprese ad alta quota, era molto esperta e aveva al suo attivo oltre 5mila lanci. Ermes, fanese, istruttore della scuola di paracadutismo di Fano, ne aveva oltre 2mila. Come è stato possibile allora che i due paracaduti si siano scontrati provocando la caduta mortale? In base alle testimonianze raccolte sul posto le due vele, dopo un contatto più in alto, si sono aggrovigliate a circa 50 metri dal suolo provocando così una caduta rapida. Come precipitare dal tetto di un palazzo di oltre 15 piani. In particolare i piedi dei due sarebbero rimasti avvinghiati dai cavi dei paracadute.
L’ipotesi del malore, al momento, viene esclusa da quanti hanno osservato il volo perché non sono stati visti scendere a corpo morto, con le braccia abbandonate. Un video girato da un testimone è stato comunque acquisito dai carabinieri che conducono le indagini e presto dovrebbe essere nominato anche un tecnico che prenderà visione delle immagini. Un altro filmato potrebbe essere presto a disposizione degli inquirenti.
Sul posto le condizioni meteo erano ottimali. Violetta volava con una telecamera frontale per riprendere uno dei lanci effettuati in tandem. In totale sull’aereo erano salite 14 persone per il lancio.
La notizia della morte della donna ha scosso le tantissime persone che l’avevano conosciuta. «Con profonda tristezza apprendiamo della scomparsa di Violetta Laiketsion, una persona che per molti anni è stata non solo una cliente affezionata dello Steven Sporting Club, ma anche un esempio di dedizione, costanza e gentilezza», scrive sul suo profilo facebook la palestra Steven Sporting Club. «Violetta era sempre presente in palestra, si allenava con impegno e umiltà, portando con sé un’energia positiva che si rifletteva in ogni sua sessione. La sua determinazione, il suo sorriso garbato e la sua attitudine rispettosa verso tutti resteranno nella memoria di chi ha avuto la fortuna di conoscerla e incontrarla. In questo momento di dolore, il nostro pensiero va alla sua famiglia, ai suoi amici e a tutte le persone che l’hanno conosciuta e apprezzata. Ciao Violetta. Grazie per esser stata parte della nostra comunità».
Violetta era una donna sportiva a 360 gradi. Non solo paracadutismo. Non solo palestra. Aveva anche praticato la subacquea, in particolare l’apnea. «Era venuta da noi nel 2018 e nel 2019», ricorda Andres Severi, istruttore di apnea della Sub Gian Neri di Rimini. «Le interessava il nostro corso anche per lo yoga e il rilassamento...Le piaceva muoversi nello spazio tridimensionale: in cielo e nell’acqua. Aveva lo spirito di una ragazza sempre sorridente. Solare, divertente, dinamica, attiva, sempre in forma ma anche diligente: non dimostrava l’età che aveva».
«Quando me l’hanno detto ci sono rimasta molto male», spiega ancora invece Marusca Martignoni, sua compagna di corso. «Ho fatto il corso di apnea con lei. Si vedeva che era portata per lo sport. Mi aveva chiesto per tanto tempo di andare a fare un lancio con lei a Fano. Io le dicevo che mi piaceva andare sott’acqua ma in cielo avevo paura. Poi qualche tempo dopo mio cugino voleva provare quell’esperienza, mi ha fatto contattare Violetta e non so come sono riusciti a farmi fare il lancio anche a me. Violetta era stata molto carina in quell’occasione e mi aveva anche filmato»
«Violetta era una presenza solare, disponibile, animata da un’energia contagiosa», scrive invece l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Rimini. «La sua passione per il volo racconta molto di lei: l’amore per l’aria e per il cielo, simbolo della sua gioia di vivere, della curiosità instancabile e del desiderio profondo di conoscere il mondo, superando ogni limite con coraggio e leggerezza. Solo venerdì eravamo insieme, alla tombola di Santa Lucia, a condividere un momento di festa e di amicizia... Ora vola sempre più in alto, Violetta, ti ricorderemo mentre attraversi l’aria con il sorriso e il cuore aperto, libera e felice. A quanti l’hanno conosciuta e le hanno voluto bene giunga l’abbraccio più sincero e commosso».