Sustainable Economy Forum di Confindustria a San Patrignano

Rimini

SAN PATRIGNANO. Sono stati oltre 500 i partecipanti che in presenza e online hanno seguito la quarta edizione del Sustainable Economy Forum. L’evento promosso da San Patrignano e Confindustria con Intesa Sanpaolo quale partner istituzionale, ha dedicato particolare attenzione alla transizione energetica ed ecologica, uno dei pilastri del progetto Next Generation EU e direttrice imprescindibile dello sviluppo futuro per assicurare un passaggio equo e inclusivo verso una società a impatto ambientale pari a zero.

Il filo rosso dei lavori del forum è stato l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e come questo si cali nell'attuale scenario europeo e mondiale, come ha spiegato in chiusura il vicepresidente di Confindustria Alberto Marenghi: “La transizione ad un modello di sviluppo sostenibile rappresenta il driver su cui, come sistema Paese, siamo chiamati a lavorare per affrontare gli effetti della crescente tensione geopolitica. Il conflitto Russia - Ucraina, infatti, si innesta in un quadro già complesso, con l’esplosione dei prezzi dell’energia e delle commodity minerarie e agricole, oltre alle difficoltà di approvvigionamento di semilavorati e semiconduttori, i colli di bottiglie lungo le catene di fornitura globali. Serve un approccio strutturale e di lungo periodo, che garantisca la tenuta e la competitività dell’industria italiana e delle filiere europee. Oltre alla capacità di “rimettere mano” al PNRR laddove, la contingenza, lo renda necessario, come lo è per la parte energetica. Dobbiamo calibrare i contenuti delle policy, a livello nazionale ed europeo, e ripensare ai tempi e ai modi per affrontare con efficacia la necessaria transizione ecologica. Le scelte politiche devono essere compiute nell’ottica di garantire la sostenibilità degli investimenti e delle attività d’impresa nel lungo periodo. La sostenibilità – ha concluso Marenghi – è, infatti, un imperativo collettivo per costruire una economia forte e una società più inclusiva”.

A fargli eco Carlo Pesenti, presidente della Fondazione San Patrignano: “Parlare di sostenibilità è sempre sfidante, quasi un’utopia, intesa nel senso buono: non ci sono obiettivi da raggiungere, o meglio raggiungibili, perché mentre con fatica ci avviciniamo ad essi dobbiamo riposizionare le aspettative su prospettive ancora più ampie e complesse. Ma in questa corsa a tappe infinita, se saremo capaci di coglierne gli stimoli, avremo un’opportunità unica di crescere. Come individui, prima di tutto, poi come parte di un tessuto sociale in continua evoluzione, e ancora nei nostri ruoli in azienda, nelle istituzioni, nel mondo accademico, insomma in tutti i luoghi in cui si sperimenta la responsabilità e anche il piacere di poter contribuire a costruire il “cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”.

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