Superbonus, bando a vuoto: nessuna banca sblocca i crediti

«Facciamo appello alle banche locali, in virtù dei loro statuti ispirati alla solidarietà e alla mutualità, affinché rendano concreto il salvataggio di centinaia e centinaia di famiglie e imprese che, con la cancellazione del superbonus, stanno perdendo tutto». Scriveva così l’Associazione esodati del superbonus il 2 luglio scorso, all’indomani del bando, con scadenza 10 settembre, varato dalla Regione con l’obiettivo di risolvere il problema dei crediti incagliati in Emilia Romagna. Un problema che, ricorda Giuseppe Volpe, portavoce romagnolo dell’associazione «solo nella provincia di Rimini investe 4mila famiglie circa».
Appello a vuoto
Un appello disperato, dunque, quello lanciato dal comitato che, però, è caduto nel vuoto. Visto che martedì scorso, come conferma lo stesso assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano «nessuna domanda ci è pervenuta da alcun istituto di credito». Aggiunge, comunque, Calvano: «Forse sarà stata l’estate, tra ferie e personale ridotto, ad aver ostacolato le banche nella procedura di esame del bando e nella conseguente risposta alla manifestazione d’interesse. Anche perché qualche richiesta di informazione ci è pervenuta. Noi comunque non ci scoraggiamo e nella seduta di giunta della prossima settimana ufficializzeremo la proroga del bando che probabilmente estenderemo da metà ottobre a metà novembre».
Insomma, dopo la decisione presa dal governo Meloni di eliminare la misura del superbonus, le migliaia di famiglie emiliano romagnole non potranno far altro che affidarsi alla Regione e alle sue società partecipate che avranno il compito di acquisire i crediti edilizi ancora incagliati delle famiglie e delle imprese. E sperare nelle banche che, appunto, partecipando al bando renderanno concreta questa acquisizione.
Gli esodati
Denuncia, però, l’Associazione esodati: «La nostra situazione si è particolarmente aggravata col Dl 39/Legge 67 del 2024, che ha danneggiato sia le famiglie incapienti, che non hanno più la possibilità di cedere il credito, perché, al 29 marzo scorso, in attesa della concessione del prestito o per difficoltà finanziarie, non hanno potuto pagare una fattura entro tale data; sia le famiglie che hanno sostenuto spese nell’anno 2023 alle quali è stata preclusa incomprensibilmente la possibilità di cessione delle rate residue, facendo loro perdere tutte le somme anticipate».
Da qui l’importanza del bando regionale e delle banche. Anche perché attraverso un recente intervento di Intesa Sanpaolo, come ricorda l’Associazione esodati «mille membri della nostra associazione sono riusciti a cedere i propri crediti fiscali incagliati, superando una situazione che stava diventando sempre più insostenibile». «Almeno un centinaio sono in Emilia Romagna», precisa Volpe.
Chiosa allora l’Associazione: «Chiediamo al Governo di intervenire con urgenza e di adottare misure risolutive per garantire che nessuno degli esodati del superbonus rimanga escluso dalla cessione dei crediti».