Strage di Viareggio, confermata la condanna a 5 anni per Mauro Moretti

RIMINI. Il processo di Appello ter per la strage di Viareggio - il terribile incidente del 29 giugno 2009 in cui persero la vita 32 persone - si è chiuso ieri con la conferma della condanna a 5 anni per disastro ferroviario nei confronti dell’ax amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e Rete ferroviaria italiana, il riminese Mauro Moretti. I giudici fiorentini erano chiamati a decidere nei limiti prescritti dalla Corte di Cassazione, che aveva chiesto di quantificare le condanne per i 13 imputati tenendo presente la riduzione di pena per le attenuanti generiche. Su questo filo si sono mosse le richieste delle parti, con la Procura - rappresentata dai magistrati Sergio Affronte e Salvatore Giannini - a insistere per la concessione dello sconto minimo possibile (riduzione di un nono rispetto alla pena base); dall’altro lato la difesa, che invece ha puntato su un’istanza di riduzione massima (pari a un terzo). La Corte d’Appello ha accolto le richieste dell’accusa, condannando a 5 anni Moretti, presente in aula per la lettura della sentenza. Chiuso il sesto grado di giudizio, pare certo che si dovrà ancora attendere almeno il settimo per un giudizio definitivo, dal momento che l’avvocata Ambra Giovine, legale di Moretti, ha già annunciato la volontà di ricorrere nuovamente in Cassazione.
Insomma, si è ancora lontani dal mettere la parola fine ai processi per la tragedia che quasi 16 anni fa sconvolse l’Italia: mancavano pochi minuti a mezzanotte quando un treno merci che trasportava Gpl uscì dai binari vicino alla stazione di Viareggio e dall’esplosione scaturì un enorme incendio che devastò anche le case circostanti e uccise 32 persone.
I loro familiari continuano a tenere viva la memoria delle vittime e anche ieri erano presenti con striscioni e le foto dei parenti deceduti davanti al palazzo di giustizia di Firenze: «In questi anni siamo stati presenti a ognuna delle 250 udienze e vogliamo esserci fino in fondo» hanno dichiarato le associazioni Il mondo che vorrei e Assemblea 29 Giugno. Dopo la lettura della sentenza, le stesse associazioni si sono dette «soddisfatte» per l’esito e pronte a presentarsi anche a Roma per la Cassazione ter.
Oltre a quella per Moretti, sono state confermate anche le condanne per gli altri 12 imputati, con pene che vanno da 2 anni, 10 mesi e 20 giorni a 5 anni, 6 mesi e 20 giorni. Le richieste di condanna erano state motivate nell’udienza dello scorso 18 marzo dal procuratore generale Giannino con l’argomentazione che nessuno degli imputati avrebbe mostrato segni di pentimento nè avrebbe offerto risarcimenti a titolo personale alle famiglie delle vittime.
Il processo, incardinato in primo grado a Lucca undici anni e mezzo fa, ha visto nel corso del tempo cadere in prescrizione tre dei quattro capi d’accusa inizialmente formulati (lesioni colpose gravi e gravissime, incendio colposo e omicidio colposo), mentre è rimasta in piedi la contestazione del disastro colposo ferroviario, riducendo da 33 a 13 il numero degli imputati.