Stazione di Rimini, e ordine pubblico, allarme del Siulp: «Organico ridotto all’osso»

RIMINI. Da un lato una zona della città dove è sempre più difficile garantire l’ordine pubblico. Dall’altra le forze dell’ordine che vengono depotenziate. E’ in questo scenario che si trova oggi la stazione ferroviaria di Rimini su cui il Siulp, Sindacato Italiano Unitario Lavoratori della Polizia, oggi ha diffuso un comunicato pieno di preoccupazione.
«Il Siulp», si legge in una nota firmata dal segretario provinciale Monica Staurenghi, «organizzazione maggioritaria nella Polizia di Stato, esprime profonda e crescente preoccupazione per la drammatica carenza di organico che investe la Sezione Polizia Ferroviaria di Rimini, presidio strategico per la sicurezza del territorio. La stazione ferroviaria di Rimini, crocevia vitale per il turismo e la mobilità nazionale, è frequentata ogni giorno, a ogni ora, da migliaia di cittadini e turisti. Eppure, a dispetto della sua importanza strategica, negli ultimi anni ha subito un progressivo svuotamento di personale, dovuto ai numerosi pensionamenti non compensati da adeguati nuovi innesti. Oggi, l’organico è ridotto all’osso e composto da agenti mediamente anziani, con inevitabili ricadute sull’efficienza operativa e sulla possibilità di garantire un controllo efficace del territorio».
«A rendere il quadro ancora più allarmante», continua il Siulp, «è il drastico ridimensionamento e in alcuni casi addirittura la soppressione del presidio notturno in stazione proprio nel periodo estivo, quando il flusso di persone è massimo e i rischi aumentano esponenzialmente. In questo scenario desolante, si moltiplicano gli appelli pubblici da parte di rappresentanti politici, che invocano nuovi presìdi in altre aree della città. Una narrazione ipocrita e distante dalla realtà: si dimentica, o forse si finge di dimenticare, che con il personale attuale non si riescono nemmeno a coprire quelli esistenti. Ma il dato più grave è che, nonostante decine di pensionamenti, il Ministero dell’Interno - Dipartimento P.S. in occasione delle ultime assegnazioni ha ritenuto che la città di Rimini non meritasse neppure un nuovo agente. Una decisione sconcertante, che suona come uno schiaffo alle esigenze del territorio, e che depotenzia gravemente l’azione di prevenzione e contrasto alla criminalità portata avanti dalla Questura».
«Il SIULP», concluide Staurenghi, «chiede con forza che si metta fine all’inerzia politica e all’ottusa gestione delle risorse umane. Rimini, città a forte vocazione turistica e non può essere trattata come una periferia dimenticata. La sicurezza non è un lusso né uno slogan da campagna elettorale: è un diritto, e va garantita con atti concreti, non con promesse vuote»