Spiagge. Spedizione di Federbalneari a Bruxelles: “La riforma sia ‘ragionata’”

Rimini
  • 26 ottobre 2023

Con il 67% delle aree del demanio marittimo “libero e disponibile”, occorre “fissare criteri univoci per l’assegnazione delle concessioni, in modo inclusivo e non discriminatorio nei confronti delle Pmi italiane, affinché non siano cancellate alla scadenza della concessione”. Federbalneari Italia porta al confronto a Bruxelles con la Commissione europea una petizione con cui sostiene “la compatibilità della attuale legislazione nazionale in materia di rilascio e rinnovo delle Concessioni demaniali secondo quanto richiesto dall’Ue, che imporrebbe l’adozione di specifiche procedure di rilascio delle concessioni”. Il presidente Marco Maurelli, accompagnato da Giorgio Ardito delegato per il Friuli Venezia Giulia, Domenico Ciccarelli per la Campania, e dall’avvocato Vincenzo Cellamare, ha presentato il risultato finale del Tavolo interministeriale sulla scarsità della risorsa assieme alla proposta sulla scarsità della risorsa. L’Italia, spiega, è “l’unico Paese che non ha ancora individuato, attraverso le competenze degli Enti regionali, le aree costiere dove programmare ed investire nuove infrastrutture e turismo balneare”. Le aree demaniali marittime sono ancora in “gran parte disponibili, la restante parte andrà inserita in un sistema di riqualificazione ambientale e di prodotto turistico senza penalizzare le aziende familiari pronte a presentare un piano di investimento e forza lavoro”. La proposta di Federbalneari Italia è appunto di “fissare dei criteri univoci per l’assegnazione delle concessioni”, con la richiesta che la pianificazione turistica “tenga in alta considerazione e rispetti tutte le aziende concessionarie”. Serve dunque una “riforma ragionata tra governo e Commissione europea che tuteli il grande valore delle aziende italiane”.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui