Spiagge, da “Mare libero” esposto-diffida al Comune: “Ritiri la proroga sulle concessioni”

Rimini
  • 20 gennaio 2025

Un esposto-diffida al Comune di Rimini, perché ritiri la delibera con la quale ha prolungato le concessioni balnerari al 2027. A presentarlo è Roberto Biagini dell’associazione Mare libero aps dopo che Palazzo Garampi, il 30 dicembre scorso, “ha preso atto, a suo dire, della estensione dell’efficacia delle concessioni demaniali marittime a scopo turistico ricreativo al 30 settembre 2027”.

Le proroghe, evidenzia l’associazione, sono “illegittime”, come è stato fatto presente da alcuni Tribunali amministrativi regionali. Eppure, la giunta comunale di Rimini, attacca l’associazione, “rimangiandosi tutto quanto deliberato e comunicato all’Agcm lo scorso anno, e facendo finta di non conoscere che anche la proroga al 30 settembre 2027 è stata dichiarata non conforme al diritto eurounitario con obbligo di tutte le amministrazioni pubbliche di disapplicarla dai tre tribunali amministrativi che hanno avuto occasione di esaminarla, ha prorogato illegittimamente la scadenza delle concessioni demaniali”.

Il tutto, peraltro, rincara Mare libero, “avanzando generiche ragioni ‘oggettive’ tipo ‘di impossibilità di svolgere le gare’”. Al contrario, per l’associazione le ragioni addotte del Comune “sono prettamente ‘soggettive’ e risiedono esclusivamente nella totale mancanza di volontà di portare a compimento le pubbliche evidenze per paura di attriti con il mondo dei ‘bagnini e dei chioschisti’ o quella ancora più banale ‘salvare la stagione 2025’”.

Non solo, ma anche nel 2025 per Mare libero “cittadini e non hanno la possibilità di venire a Rimini e di utilizzarli a prescindere da delibere di giunta o dalla presenza di stabilimenti balneari”. Insomma, per l’associazione l’utilizzo dei beni demaniali da parte della collettività “in modalità gratuita non necessita di atti di delibere di giunta ‘salvifiche’”, ed è “totalmente estranea dalla scelta della modalità concessoria di tali beni da parte della pubblica amministrazione”. Unico obbligo dell’amministrazione, per Biagini e l’associazione “è di consentirne il libero e gratuito utilizzo da parte di tutti del mare e della spiaggia e garantire i servizi pubblici essenziali essendo esclusivamente una eccezione, una scelta discrezionale, residuale quella di concederne anche l’uso a fini imprenditoriali”. La spiaggia e il mare sono dunque “beni comuni e tutti i cittadini hanno diritto di utilizzarli liberamente e gratuitamente”. Da qui la diffida perché la delibera di proroga sia annullata e la richiesta a tutte le istituzioni “di predisporre gli atti doverosi di controllo e repressivi dato atto che le concessioni demaniali marittime a scopo turistico ricreativo sono attualmente scadute e che il bene demanio-spiaggia è ritornato nella piena disponibilità degli enti locali”.

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