“Smartphone vietati ai bambini”: l’Emilia-Romagna ci pensa VIDEO

  • 05 maggio 2025

L’Emilia-Romagna in campo per vietare gli smartphone ai bambini sotto una certa età e all’interno delle scuole. Per frenare il disagio e le certificazioni a carico di ragazzi sempre più piccoli, la Regione ha intenzione di compiere passi “radicali ma necessari”. L’idea e’ intanto quella di formare i pediatri “sul rischio di esporre i bambini ai device digitali”, di avviare una campagna di sensibilizzazione, con incontri formativi rivolti anche ad insegnanti e famiglie. Ma dalla prima edizione degli Stati generali dell’infanzia e dell’adolescenza in programma a Bologna dal 22 maggio al 6 giugno, invitato anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, uscirà anche una iniziativa legislativa: una proposta di legge alle Camere per spingere lo Stato a vietare gli smartphone ai giovanissimi. La proposta era già stata avanzata in campagna elettorale dall’attuale assessora a Scuole e Welfare Isabella Conti, ma “mi piacerebbe fosse il frutto di una riflessione collettiva. Urgenza di intervenire anche in sede legislativa”. Conti propone inoltre una “riflessione seria anche europea sul tema della tassazione delle big tech, perche’ tutto cio’ ha anche un costo sanitario”. Conti pensa anche ad un freno deciso a ludopatia e pornografia online (”va accertata l’età, bisogna togliere anominato e gratuità”). “Sarebbe sbagliato colpevolizzare i genitori perché lasciano gli smartphone ai bambini- precisa Conti, presentando oggi gli Stati generali dedicati proprio ai danni dei device digitali tra i giovani- ma dobbiamo fare capire cosa significa esporli a questi dispositivi in tenera età. Se staranno davanti agli schermi non saranno cittadini ma consumatori”.

Non a caso agli Stati generali sarà presente anche l’ex ministra Marianna Madia, che sta portando avanti una proposta di legge bipartisan per limitato l’uso dei dispositivi digitali tra i giovanissimi. “Questa prima edizione - dice ancora l’assessora - si ancora ai dati impietosi sulla psichiatria infantile, dal 2010 ad oggi abbiamo avuto un aumento esponenziale dei ricoveri, del 183%, mentre i disturbi d’ansia sono cresciuti del 265%, quelli alimentari del 483%. Enorme l’impatto sui servizi”.

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