Rimini, visite mediche a rilento, il piano dell’Ausl: «Ecco come taglieremo i tempi di attesa»

Rimini
  • 08 ottobre 2023

Visite di controllo fissate dallo specialista, punti di prenotazione prossimi agli ambulatori medici, ricorso al cup ridotto. Il distretto socio-sanitario di Rimini adotta una nuova strategia per tagliare i tempi di attesa per visite e approfondimenti diagnostici: cartina di tornasole di una sanità italiana e, quindi, anche riminese, spesso poco efficiente e lontana dalle aspettative del cittadino. Una strategia pianificata dopo i tavoli di lavoro settoriali promossi dal direttore del distretto socio-sanitario di Rimini, Mirco Tamagnini, da ferragosto a tutto settembre, e che continueranno fino a tutto dicembre. «Vorrei subito precisare - sottolinea Tamagnini - che il problema principale è quello della carenza dei medici. Nonostante i continui tentativi che abbiamo effettuato per assumerli. Basti pensare a tutti i bandi di gara espletati quest’anno, dal 1° gennaio a tutto settembre, che non hanno dato i frutti sperati. Su 43 bandi, infatti, solo 7 sono stati assegnati permettendoci così di assumere uno specialista in ginecologia, uno in cardiologia, uno per angiologia, un altro in chirurgia vascolare, due in otorino, uno in oculistica. Altri 24, invece, sono andati deserti o non sono stati assegnati perché il vincitore ha rifiutato l’incarico. E a giorni sapremo i risultati di quelli di settembre per reperire medici specialisti in dermatologia, fisiatria, medicina dello sport, neurologia, oculistica, ginecologia, otorino».

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Presa in carico del paziente

Intanto, dai tavoli di lavoro è emersa una linea chiara, vera e propria bussola da seguire nella riorganizzazione delle varie branche sanitarie. Spiega il direttore del distretto di Rimini: «Dal confronto con gli operatori di quei settori che hanno a che fare con le esigenze della popolazione più fragile, anziani e anziane, come cardiologia, otorino, ginecologia-ostetricia, oculistica, pneumologia, dermatologia per fare alcuni esempi, si è affrontato l’aspetto del miglioramento della presa in carico del paziente da parte del medico specialista: dalla prima visita a quella di controllo. E si è deciso di intervenire su quella di controllo. Eliminando il doppio iter, medico di base per la prescrizione e cup per la prenotazione, che, in molti casi, viene fatta, erroneamente, come prima visita, provocando così un ingolfamento di prime visite e un allungamento dei tempi di attesa».

I cambi in arrivo

Novità e modifiche dal modus operandi decisamente rivoluzionario. «Cambierà tutto – avverte Tamagnini -, perché si permetterà direttamente allo specialista di fissare la data della visita di controllo: tre mesi, sei mesi, in base alla patologia, naturalmente. Ma attenzione, ed ecco la vera novità dell’intervento “taglia-tempi”: il paziente, appena uscito dal medico, dovrà recarsi in un punto di prenotazione vicino all’ambulatorio, dove un operatore, sulla scorta delle indicazioni inviategli, via computer, dallo specialista, confermerà il giorno stabilito per il controllo, così come quello per gli approfondimenti diagnostici da fare: ecografie, lastre ed altro. Riteniamo che questa modalità d’intervento potrà avere un effetto positivo sui tempi di attesa che, col taglio dei passaggi burocratici, medico di famiglia e cup, saranno ridotti».

I paletti della regione

Ma in attesa che questa operazione “accorcia liste” si completi, «dovrebbe entrare a regime già entro l’anno», molti pazienti sono ancora lì che attendono una visita. Conferma Tamagnini: «E’ vero, per le visite “ordinarie e programmabili”, quelle cioè che non rivestono un carattere d’urgenza, i tempi fissati dalla Regione nei 120 giorni vengono sforati, parlo sempre in ambito distrettuale. Siamo, infatti, nella maggioranza dei casi, sui 160, 200 giorni di attesa. Ma rispetto alle “urgenti”, quelle che devono essere effettuate nelle 72 ore, la copertura è garantita. Così come nelle “urgenti differibili”, da farsi nei 10 giorni: in questo caso possiamo sforare di pochi giorni. Faccio alcuni esempi aggiornati al 28 settembre, dove avevamo, nel privato accreditato, dei tempi di attesa di 11 giorni per una visita cardiologica e oculistica, 13 giorni per una visita otorino e 14 giorni per una visita dermatologica; poi due casi più lunghi: 22 giorni per una neurologica nel pubblico a Novafeltria, e 74 giorni, sempre nel pubblico, per una visita ginecologica. Faccio notare, però, che per gli ultimi due settori, neurologia e ginecologia, stiamo aspettando l’esito del bando di gara di settembre che speriamo ci permetta di coprire questa carenza di personale medico».

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