Rimini. Viali delle Regine, gli albergatori: “Così i turisti scappano”

«Un viale dello shopping come quello delle Regine li fa scappare i turisti. Brutto, disordinato, caotico. Impresentabile, tra questa serie infinita di minimarket con merce esposta alla rinfusa sui marciapiedi e file di auto che ne impediscono addirittura l’attraversamento». Gigi Biotti, gestore del Maison B, hotel 4 stelle lungo viale Regina Elena, è uno dei tanti albergatori stanchi della condizione in cui versa il turismo riminese. «La città ha perso tutto il suo appeal – stigmatizza - e il nuovo Parco del mare, seppur bello, denuncia molte inefficienze, in primis la carenza di spazi di sosta. E’ sufficiente farsi un giro da queste parti per assistere ad una continua invasione di auto. Per non parlare, poi, del commercio che c’è: impensabile che la clientela di un hotel 4 stelle possa frequentare quei negozi. Figuriamoci passeggiare lungo i viali». Sul commercio il Comune ha varato un regolamento proprio per tutelare il decoro già nel 2018, facendo scattare numerosi controlli e sanzioni da parte della polizia locale. Ma il problema di decoro urbano, stando a quanto dicono diversi albergatori, non è risolto. «Degrado e problemi di sicurezza abbruttiscono la zona mare – sottolinea Biotti -, proprio quella che, invece, dovrebbe risplendere di più se vogliamo continuare a fregiarci del titolo di capitale italiana delle vacanze. Ebbene, consiglio a tutti di andare a visitare Palma di Maiorca: quello che vediamo qui a Rimini, lì non esiste. E’ tutto ordinato e turisticamente studiato». Tradotto la concorrenza è cresciuta, ha pianificato negli anni il proprio futuro, Rimini, invece, è rimasta ferma al secolo scorso. «Proprio così – conferma Fabio Rivi, gestore dell’hotel Corallo, 4 stelle di viale Vespucci a Marina centro -. Non si può continuare a vivere di ricordi anni 90, dobbiamo decidere cosa vogliamo fare della Rimini di domani, che futuro di città ridisegnare. Perché è quello che le altre località balneari concorrenti stanno facendo, mentre noi siamo ancora qui a parlare di minimarket indecorosi, di scarsa sicurezza, e di parcheggi che mancano. Per non parlare di quelle centinaia di alberghi chiusi e abbandonati che squalificano tutte le altre strutture vicine e cozzano con la logica della riqualificazione che il Comune sta portando avanti da una decina d’anni col Parco del mare, la nuova piazza Malatesta e il metromare». Troppa confusione, dunque. E regole continuamente trasgredite. Puntualizza, allora, Fabrizio Fabbri, titolare dell’hotel Up a Rivazzurra, struttura dal design moderno e ricercato: «Come albergo siamo costretti, giustamente, a rispettare norme e regolamenti e ad essere sottoposti a controlli periodici. Poi giri l’angolo e ti accordi che a questi negozietti di cianfrusaglie e questi minimarket è, invece, concesso tutto: di tenere aperto fino a notte tarda, di esporre merce improbabile lungo tutto il marciapiede. E ti chiedi: perché? Poi ci lamentiamo se i viali delle Regine non sono ben frequentati. Il turista ci viene una volta, poi l’hanno seguente va altrove: in Grecia o in Spagna». Cosa fare allora? Quali misure applicare? «In primis – spiega Fabbri - approvare un nuovo e rigido regolamento in materia di decoro commerciale. Trasgredisci? Multa salata». E la questione pensioncine dismesse? «Qui il tema è più complesso. Perché è impensabile che qualcuno le possa acquisire in funzione alberghiera o a servizi turistici. Basti pensare che per rigenerare 1.500 mq di struttura ci vogliono più di 2.000 euro a mq per capire che non funzionerebbe. Per cui scordiamoci operazioni di trasformazione a carattere ricettiva. Meglio invece permettere al privato di farci ciò che vuole: sempre meglio il residenziale dello status quo. Ma ben vengano anche i condhotel». Chiosa allora Antonio Salvatori, titolare del Villa Rosa Riviera, hotel 4 stelle in piazzale Kennedy: «Sono davvero stanco di ripetere sempre le stesse cose. Noi albergatori proponiamo, ma nessuno fa nulla. Certo la città è cambiata e le due amministrazioni Gnassi e Sadegholvaad hanno realizzato importanti operazioni infrastrutturali. Tuttavia a livello turistico nulla è cambiato. Siamo ancora fermi al passato. Ebbene, qualcuno si facesse un viaggetto a Lugano, parlasse col sindaco di lì e si facesse dire cosa hanno fatto loro per rendere la città pulita, ordinata, e accogliente: insomma una riconosciuta e consolidata meta turistica».