Rimini, via la casa abusiva sul terreno agricolo: «Sfrattato con la famiglia dopo 35 anni»

Rimini

Era una delle famiglie circensi più famose di Rimini. Il capostipite Learco Zavatta porta il nome del campione di ciclismo Guerra «perché mio nonno, ciclista acrobatico nel circo, era uno suo caro amico». Circo che, negli anni 80, la nuova generazione dei Zavatta decise di trasformare in una sorta di spettacolo itinerante di moto acrobatiche. Col pericoloso e, nel contempo, affascinante muro della morte, dove le moto sfidavano la legge di gravità girando a velocità folli all’interno di un grande cilindro chiuso.

L’acquisto decenni fa

«Abbiamo viaggiato in lungo e in largo per l’Italia coi nostri spettacoli – sottolinea Gordon Zavatta, figlio di Learco -. Ma Rimini è la nostra città, io sono nato qui, e qui abbiamo deciso di vivere». E’ in città hanno vissuto per 40 anni. «Dal 1985 – spiega Gordon -, quando acquistammo, per 18 milioni delle vecchie lire, un terreno in via Mercatale 9/F, ad oggi. Poi domani non sappiamo. Perché il Comune ha deciso di sfrattarci. E tra qualche settimana verranno a sgomberarci». Una vicenda quella dei Zavatta che si lega a filo doppio alle leggi dello Stato italiano. Che prevedono che sui terreni agricoli non sia consentito costruire case prefabbricate e viverci. «C’è però una legge regionale del 2015 che permette al Comune di regolarizzare certe situazioni – osserva Gordon Zavatta -, come accaduto a Misano, ma anche a Santarcangelo». Niente di tutto questo, però, è avvenuto nel capoluogo. E così nei confronti del 48enne Gordon e della sua famiglia: la 78enne madre Giuliana Cragnaz, vedova di Learco, la moglie e la figlia di 10 anni, nelle scorse settimane Palazzo Garampi ha recapitato un avviso di sgombero. «Ci hanno detto che ci requisiranno i nostri moduli abitativi e il terreno. E che, una volta demolite le abitazioni, dovremmo anche pagare le spese di demolizione. Io un lavoro ce l’ho, opero nel settore degli impianti elettrici, perché, dopo l’incendio che nel 1996 distrusse l’attività di moto acrobatiche, ho cambiato mestiere, ma questi soldi non li ho. E non ho nemmeno i soldi per un’altra abitazione. Dove andremo a vivere, mi domando, come faremo?». Senza considerare la malattia che, mese dopo mese, ha indebolito la pur forte fibra della signora Giuliana, con un passato da ciclista acrobata e da comparsa in un film degli anni 60, “Chimera”, dove l’attore protagonista era Gianni Morandi».

Lavoratori dello spettacolo

La voce di Gordon è rotta dalla commozione. La situazione in cui versa la sua famiglia non lo fa certo stare tranquillo. «Non so cosa fare. Abbiamo comprato questo pezzo di terra una quarantina di anni fa e nel 1989, ho ancora il documento originale firmato dall’assessore del tempo, l’allora amministrazione scrisse a mio padre così: “L’amministrazione comunale di Rimini, in attesa di riuscire ad adibire un’area riservata ai lavoratori dello spettacolo, autorizza la sosta alle roulotte della famiglia Zavatta Learco, mio padre appunto, sul terreno di sua proprietà sito in via Mercatale, località San Vito. Pertanto nulla-osta, continua l’autorizzazione comunale – precisa Gordon -, da parte di questa civica amministrazione, che la famiglia Zavatta possa sostare su detto terreno e possa usufruire dell’erogazione dei servizi pubblici: acqua e luce”».

E adesso via

Sono passati decenni. La famiglia Zavatta ha continuato a vivere, tranquillamente, in abitazioni prefabbricate realizzate su un terreno di loro proprietà che la legge non ammette. E questo va ribadito. Ecco quindi un documento amministrativo. Con la dicitura “comunicazione di sgombero”. «Noi qui abbiamo pagato sempre tutto: tutte le tasse comunali, la luce, tutto – osserva Gordon -. E non abbiamo mai chiesto un euro al Comune. Abbiamo fatto tutto da soli. Ed ora via. Fuori». Una situazione drammatica, quindi, per la famiglia Zavatta. Una situazione, però, difficile anche per il Comune. Alle prese con tanti riminesi senza un’abitazione e in prima fila per trovare sempre una soluzione. Va ricordato che proprio in questo periodo i residence chiudono la stagione invernale e aprono quella estiva. Prezzi compresi. Spiega con rammarico l’assessore ai Servizi sociali, Kristian Gianfreda: «Questo è un momento durissimo. I residence quadruplicano i costi e lavoriamo ogni giorno per le decine di nuclei familiari che non hanno una casa».

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