Non chiamatelo guru. Ma l’etichetta di “personal trainer”, almeno nella sua accezione più classica, è una giacca di quelle piuttosto strette per Valeriano Lombardi, specie dopo una vita trascorsa ad allenare bicipiti e dorsali nella sua palestra in centro.
Una passione, quella per il fitness, a cui lui ha sempre affiancato l’approfondimento e l’amore per la filosofia e la psicologia. Fino ad essere addirittura abilitato come mental coach e counselor. Perché Valeriano ha capito presto sul campo, e non soltanto sui libri, “che quello che accade nel corpo è sempre lo specchio di ciò che accade nella nostra mente. Mentre alleni i tuoi muscoli, alleni anche la tua resilienza mentale”.
E’ nata così la prima Accademia Mentale del Fitness, un percorso innovativo che aiuta le persone – soprattutto manager, imprenditori e liberi professionisti – a trasformarsi combinando allenamento fisico, coaching mentale e crescita personale, con l’obiettivo di migliorare l’energia, la produttività e la leadership fino a raggiungere obiettivi personali e professionali con risultati misurabili. La filosofia e l’approccio di coach Lombardi è semplice, ma non per tutti: “In tanti vengono da me perchè vogliono dimagrire o scolpire i propri muscoli, ma spesso non capiscono che senza un cambiamento di mindset non è possibile neanche ottenere un cambiamento reale e duraturo nel corpo. La mia Accademia – spiega - non è fatta per chi cerca scorciatoie o soluzioni facili: sfidiamo le idee e ci spingiamo oltre i limiti della comfort zone. Se si tratta solo di cambiare il proprio aspetto fisico senza esplorare e affrontare le proprie paure e sfide emotive purtroppo non posso aiutarvi. Non perché sia cattivo. Dopo centinaia di allievi che ho allenato, ho capito che così non funziona”.
Qualcuno, anche tra i suoi ex colleghi, lo dipinge come un eretico ma lui non ha paura a sostenere che oggi “il fitness, quello che anche io per tanti anni ho insegnato, è morto. Non lo dico da guru, parlo di scienza, le mie teorie sono supportate da dati reali e tanto studio sul campo”, precisa. “Lavorare sul nostro corpo significa entrare in contatto diretto con i processi di cambiamento, imparando che la vera trasformazione parte innanzitutto dall’interno per poi riflettersi sull’esterno. E questo spesso fa paura”.
Dall’alimentazione al concetto di emotional eating. “Che senso ha creare la dieta più efficace, se poi non è sostenibile?”, domanda provocatoriamente Valeriano, che vanta anche una certificazione come consulente nutrizionale. “Rabbia, ansia e tristezza ci spingono verso il comfort food. Non è mancanza di forza, è regolazione emotiva. Se non mettiamo a posto quello saremo sempre a rincorrere l’ultima dieta”. E poi ancora gestione dello stress e qualità del sonno, forza emotiva ed efficienza nella gestione del tempo. ”La stanchezza aumenta il bisogno di zuccheri e grassi. Non è mancanza di disciplina: è una risposta biologica. Ma questo i personal trainer non ve lo insegnano”.