Rimini. Vacanze più brevi e servizi più cari: ad agosto, più 500 euro

Rimini

Prezzi dei servizi turistici più cari, costi per gli spostamenti schizzati in alto, busta paga magra. E’ il quadro economico del mese di agosto a Rimini, secondo i dati elaborati da Federconsumatori. Al quale si aggiunge il diffondersi di una forma di vacanza nuova e fortemente sparagnina: quella dei weekend lunghi. «Che - sottolinea, preoccupato, Graziano Urbinati, presidente regionale Federconsumatori turismo - sta soppiantando i classici quindici giorni, ma anche la settimana all-inclusive tipica della famiglia media italiana». I segnali di una crisi sempre più evidente. Che sulla Riviera, così come in altre località balneari, si riverbera, anche, con un caro prezzi più marcato rispetto alle altre città. Spiega Urbinati. «A luglio l’inflazione ha ripreso a crescere e se a livello nazionale ha toccato il +1,3% sullo stesso mese del 2023 (quando i prezzi aumentarono, già, del 5,9% sul 2022, ndr), qui a Rimini è arrivata al +1,6% (lo scorso anno il costo della vita era già lievitato del +6%, ndr). E ad agosto, temiamo possa crescere ulteriormente con un’incidenza sulle tasche dei riminesi di 500 euro in più. Colpa dell’aumento dei beni energetici dopo il cambio dal mercato tutelato a quello libero. Ma anche dei servizi turistici più cari».

Gli aumenti per le vacanze

Stime importanti quelle che Federconsumatori fa per agosto. E che pongono la Riviera su un livello di crescita prezzi alto. Puntualizza il presidente dell’associazione: «Nell’analizzare il settore turistico riminese ci siamo soffermati su quattro voci fondamentali: servizi di spiaggia, e cioè costo degli ombrelloni, dei lettini e di altre voci collegate, cene in ristorante, hotel con pensione completa e affitto case vacanza. Ebbene, il segno più la farà da padrone ovunque. Un giorno in uno stabilimento balneare a Rimini e provincia, ad agosto, costerà, infatti, il 5% in più rispetto al 2023. Una cena in ristorante, addirittura il 7% in più, così come la permanenza in albergo: l’aumento previsto è tra il 5% e il 10%. Infine, l’appartamento in affitto: +3%».

Arrivare in Riviera costa di più

E siamo alla componente più dolente della vacanza. Quella dei costi da sopportare per arrivare in Riviera. Perché, se i servizi turistici a Rimini e provincia in questo mese costeranno di più dello scorso anno, gli spostamenti saranno ancora più cari. «E’ proprio così – conferma Urbinati -, basti farsi un viaggetto in autostrada per rendersene conto: tra pedaggio e benzina a 2 euro al litro stimiamo un esborso auto del +20% sul 2023. Per un aumento talmente sostenuto che spingerà molti italiani verso l’uso del treno, il cui biglietto, secondo le nostre analisi, è già lievitato del +10%, mentre quello dell’aereo del +12%, per i voli nazionali, del +13% per i voli internazionali».

Alimentari più cari

E questo carovita, che non sembra trovare freno, sta provocando, addirittura, un cambio nello stesso sistema delle vacanze. «Si sta espandendo anche alle famiglie quello che fino allo scorso anno era una pratica prettamente giovanile - fa notare Urbinati -: il weekend lungo 3 o 5 giorni, che il 52% dei turisti italiani adotterà. E su questo incidono molto i vari aumenti, compresi quelli dei generi alimentari e delle bevande, parliamo di un buon +2%, che stridono su una busta paga sempre più povera – precisa il sindacalista -. Risultato? Meno giorni in albergo o in appartamento e calo drastico del turismo interno: meno del 50%, infatti, lascerà le proprie città».

Le proposte

A questo punto Federconsumatori lancia alcune idee: «In primis, un tavolo prefettizio per controllare l’andamento dei prezzi a Rimini. E poi un intervento governativo che riduca l’Iva sui prodotti che abbiano una ricaduta turistica. Almeno per il periodo estivo».

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