Rimini. Turista pestato per prendergli il telefono, condannati tre membri della baby gang

Erano in 10 e lo avevano circondato mentre tornava in hotel dopo aver passato la serata in giro con gli amici. Era il 20 agosto del 2022, e il 26enne bolognese in vacanza a Riccione era stato circondato da almeno una decina di ragazzi, tra i 18 e 20, originari del Nordafrica ma nati in Italia. Mentre uno di loro gli aveva mostrato un coltello occultato sotto un panno, gridandogli “ti buco”, un altro gli aveva sferrato una serie di colpi al viso. Pugni e calci che avevano lasciato il 26enne a terra ferito. L’obiettivo del branco era rapinarlo del cellulare, del marsupio con portafoglio e carte di credito, oltre a 5 euro in contanti. Era stato un assalto vero e proprio, subìto dal turista sul lungomare di Riccione, la settimana di Ferragosto di due anni fa. Dopo l’aggressione il 26 enne aveva chiesto aiuto e sul posto erano intervenuti i carabinieri di Riccione. Mentre la maggior parte dei ragazzi era scappato in spiaggia facendo perdere le proprie tracce, in tre erano stati bloccati e portati in caserma.
Identificati erano stati riconosciuti dalla vittima come i principali aggressori durante la rapina. I tre ragazzi sono stati quindi indagati per rapina con l’aggravante di aver agito in gruppo e in orario notturno. A processo sono stati rinviati l’aggressore materiale, cioè colui che aveva colpito al volto con pugni il 26enne, il ragazzo che aveva il coltello, e colui che aveva dato inizio all’aggressione del turista.
Le condanne
Sono stati quindi condannati dal tribunale collegiale di Rimini, Ayman Traore Amadou, 22 anni, residente a Rogeno, a 6 anni di reclusione, Elias Sacchi, 22 anni di Milano a 5 anni di reclusione, Pietro Giuseppe Galli a 3 anni e 10 mesi, quest’ultimo però con rito abbreviato. Sono stati anche condannati alla spese legali e al risarcimento della parte civile con 5 mila euro. Condanne di una certa entità per un fenomeno, quello delle bande di giovanissimi dedite alle aggressioni ai danni di turisti sul lungomare della Riviera, che da un segnale chiaro. Nel caso di specie, tre poco più che ventenni sono stati condannati alla reclusione - ovviamente in primo grado - non solo per la rapina di un cellulare e 5 euro, ma per la modalità violenta con cui è stata perpetrata. Inoltre i giudici hanno ritenuto sussistente l’aggravante dell’aver agito in gruppo rendendo la difesa alla vittima pressoché impossibile.