Rimini. Turismo più internazionale, l’I suite segna la via. Ermeti: «Più identità e qualità»

Burocrazia e accesso al credito ostacoli per una rapida riqualificazione alberghiera. Aeroporto, strumento indispensabile per attrarre turisti dall’estero. I-Suite esempio di strategia vincente in campo internazionale.
Marco Ermeti, general manager dell’hotel I-Suite, svela i pro e i contro della politica turistica riminese. E lo fa attraverso un’analisi approfondita di quelli che sono i lati positivi, ma anche le note dolenti dell’intera industria delle vacanze della Riviera, che tra Rimini e Riccione, secondo l’Istat, produce 2 miliardi di euro di Pil annui (1,5 miliardi Rimini, 0,6 miliardi Riccione). «Molti alberghi hanno bisogno di essere ripensati, non solo ristrutturati – sottolinea il manager riminese -. Ma tra burocrazia, accesso al credito sempre più difficoltoso e stagionalità, gli ostacoli diventano difficili da superare. Intanto, si continui col potenziamento dei collegamenti aerei verso scali sempre più internazionali e si ampli il target dei 5 stelle».
Ermeti, l’I-Suite è tra gli hotel top al mondo secondo le recensioni di Tripadvisor: ci sveli il segreto...
«È un riconoscimento che ci onora profondamente, anche perché arriva direttamente dai nostri ospiti. È bellissimo verificare, nel tempo, che la nostra offerta viene apprezzata da tutto il mondo, ma anche in grandissima parte dai riminesi. I-Suite è da sempre una risorsa aperta alla città e a chi ci vive. Una risorsa in grado di regalare un’ora, un giorno o un week-end di riposo e di emozione attraverso i servizi di ristorazione, di benessere e di accoglienza. Per tornare alla sua domanda... non esiste una formula segreta, piuttosto un lavoro costante e appassionato che portiamo avanti ogni giorno, da oltre 15 anni. I-Suite nasce con l’idea di rompere gli schemi dell’hotellerie tradizionale, offrendo un’ospitalità contemporanea, calda e profondamente emozionale. Forse la vera chiave del successo è nel nostro team, composto da persone che credono davvero in ciò che fanno e che si mettono in gioco con autenticità e dedizione. Fin dall’inizio abbiamo pensato a una ospitalità di lusso, che avesse un approccio friendly e taylor made, ritagliato su misura per il cliente, e che rispecchiasse la tradizionale accoglienza empatica della nostra terra, pur ad alto livello e con la massima professionalità. Qui si lavora per creare ricordi, non semplici soggiorni. Credo che il successo su Tripadvisor sia frutto di questo: dell’empatia, dell’estetica e della capacità di far sentire ogni ospite protagonista».
Nuovi progetti in vista?
«Il 2025 rappresenta per noi un anno di rilancio e di grande fermento creativo. Stiamo investendo in tre direzioni principali: natura, tecnologia e personalizzazione. A breve prenderà forma il nuovo giardino di I-Suite, una vera e propria “oasi urbana” di fronte al mare pensata per offrire uno spazio verde suggestivo, ideale per eventi esclusivi ma anche per momenti di relax all’aria aperta. Sul piano tecnologico, invece, stiamo completando un aggiornamento significativo delle nostre suite, a partire dall’installazione di nuovi smart tv da 65 pollici con un sistema di infotainment multilingua di ultima generazione: i nostri ospiti potranno accedere facilmente a contenuti personalizzati durante tutto il soggiorno. Infine, stiamo ripensando la nostra offerta gastronomica e a le esperienze personalizzate in linea con un ospite internazionale».
I-Suite e Grand Hotel sono gli unici due 5 stelle a Rimini: è normale nella capitale italiana del turismo?
«La domanda è provocatoria, ma giusta. Rimini ha una vocazione turistica tra le più forti d’Europa, eppure l’offerta di hotel a 5 stelle resta limitata. Non è necessariamente un’anomalia, ma è un segnale importante: ci dice che serve uno scatto in avanti, una maggiore spinta verso la qualità e la riqualificazione del patrimonio alberghiero. Il nostro territorio ha fatto progressi enormi sotto il profilo urbano, culturale e infrastrutturale. Ora è il momento di accompagnare questo percorso con una nuova generazione di strutture ricettive, capaci di valorizzare il turismo “esperienziale”, il benessere, la gastronomia e l’innovazione».
Tra crisi economica, stipendi bassi, e inflazione alle stelle gli italiani tagliano sempre più le spese per le vacanze, mentre crescono gli arrivi dall’estero: le strutture ricettive riminesi sono pronte per questo target turistico internazionale?
«Il turismo sta cambiando pelle, e chi opera nel settore non può permettersi di restare immobile. È vero che l’instabilità economica interna ha portato molte famiglie italiane a ridurre la durata o il budget delle vacanze. D’altro canto, il turismo estero, in particolare quello di fascia medio-alta, è in crescita e rappresenta una grande opportunità per il nostro territorio. Per rispondere a questa sfida, occorre un cambio di passo: formazione linguistica, servizi digitali, attenzione alla customer journey, interazione tra il cliente e la struttura ricettiva, e un prodotto sempre più “esperienziale”. Noi, come I-Suite e come gruppo Ambienthotels, stiamo investendo proprio in questa direzione, rafforzando le nostre competenze e strutturando l’offerta in modo sempre più internazionale, senza perdere la nostra identità locale. La destinazione Rimini può diventare un polo d’attrazione per viaggiatori da tutto il mondo, ma serve visione condivisa e qualità diffusa».