Rimini, travolta in bici da un’auto, resta invalida. L’assicurazione: “Colpa sua, non paghiamo”

Rimini

Alle 13 del 20 settembre del 2022, ha inforcato la propria bicicletta e lasciato il Garden sport dove aveva appena terminato la sua lezione di pilates diretta a casa per preparare il pranzo della famiglia, destinazione da raggiungere attraversando il parco della Cava. Così ha iniziato l’attraversamento di via Euterpe rigorosamente sulle strisce pedonali. Arrivata però al centro della carreggiata viene centrata in pieno da una vettura condotta da un’altra signora riminese che, scrive la Procura nel capo di imputazione «ha omesso di regolare la velocità in modo da evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone». Fatta volare in aria come un fazzoletto di carta, aveva prima sfondato il parabrezza dell’auto e poi era rimasta senza conoscenza sull’asfalto. E’ questo l’inizio di un calvario fisico e legale ancora non concluso. Quell’impatto, infatti, l’ha costretta al ricovero per un paio di mesi in diversi ospedali (tra cui la terapia intensiva del Bufalini di Cesena dove era stata subito trasportata con l’elicottero del 118), le ha impedito di seguire come conviene ad una mamma i suoi due figli per molto tempo e le ha bloccato la carriera lavorativa in costante ascesa. E non solo: ora la vede costretta a chiedere aiuto al Tribunale di Rimini.

Niente soldi, lo scontro

Il motivo che rende una delle innumerevoli cause conseguenti a un incidente stradale un po’ più particolare rispetto ad altre? L’assicurazione dell’automobilista non vuole risarcire un solo euro alla vittima. Sollecitata dall’avvocato Paolo Ghiselli legale della quarantenne che nello schianto ha riportato una invalidità permanente molto importante, la direzione della compagnia assicuratrice sostiene di non dover elargire nessuna somma perché l’infortunata, in modo repentino secondo quanto riferito dalla loro assistita, avrebbe cambiato senza segnalarlo la corsia, ritenendo così ininfluente quanto scritto nel capo d’imputazione dal pm che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell’automobilista per lesioni personali aggravate, perché «ha omesso di regolare la velocità in modo da evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone». Comportamento sanzionato con il verbale redatto dalla pattuglia dell’Infortunistica della Polizia locale intervenuta per i rilievi del caso. Agenti che sulla base di una testimone hanno multato la ciclista per aver pedalato parlando al telefono.

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