Rimini. Telefoni e app di Dassilva nel mirino, si indaga fino all’incidente di maggio

E’ stata ufficialmente presentata al giudice la richiesta di incidente probatorio sui cellulari e i dispositivi elettronici in uso a Louis Dassilva, quali accertamenti irripetibili. Ma la difesa del senegalese 34enne avanza un’ulteriore precisazione legata all’ambito temporale a cui la Procura ha inteso estendere le verifiche: dal 1 maggio 2023 al 4 ottobre dello stesso anno. Indicando una fascia temporale che va a ritroso di quasi cinque mesi rispetto al delitto (avvenuto il 3 ottobre), per i difensori sarebbe necessario modificare il capo di imputazione: quello attuale (omicidio volontario aggravato) non giustificherebbe infatti l’effettuazione di analisi legate a tempi così antecedenti all’assassinio.
Le verifiche
Il senegalese 34enne, al momento unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, uccisa a coltellate ormai quasi un anno fa, si trova in carcere da un paio di mesi. Il pubblico ministero Daniele Paci intende svolgere nuove verifiche sui device dell’ex amante della nuora Manuela Bianchi, facendo eseguire accertamenti specifici che due esperti, già nominati - l’analista forense Luca Russo e l’ingegnere Alessandro Perri - svolgerebbero “in autonomia”, o meglio, in assenza della controparte, per poi portare le risultanze in sede dibattimentale. Secondo la difesa dell’uomo, invece, le verifiche sono da svolgersi tempestivamente e nel contraddittorio delle parti, e dunque da affidare non a consulenti scelti dalla Procura, ma a tecnici super partes, nominati dal giudice. Così come esplicitato dagli avvocati difensori Riario Fabbri e Andrea Guidi, “sono proprio le modalità di accertamento che determinano il mutamento delle cose, dei luoghi o delle persone, tali da renderli non rinviabili al dibattimento”. Dunque le verifiche costituiscono accertamenti tecnici irripetibili, e come tali, non è possibile attendere il dibattimento, sia che si tratti di accertare che di escludere la presenza di Dassilva sul luogo del delitto, o far emergere prove che possano scagionarlo o farne emergere il coinvolgimento.
Tutti i passi di Dassilva
Nello specifico, si tratterebbe di scandagliare i social network che il 34enne ha utilizzato su entrambi i cellulari che possiede, ma anche di passare al setaccio i computer, i laptop e gli orologi digitali dell’uomo. Particolare attenzione, infatti, verrà posta anche su quelle applicazioni che permettono di tenere traccia degli spostamenti effettuati dalla persona, tra cui “Salute” di Apple.
E nel mirino, del resto, non ci sono solo i luoghi visitati e le conversazioni effettuate a ridosso dell’assassinio della suocera dell’ex amante. Ma anche, come è desumibile dalla fascia temporale indicata dalla Procura, lo strano incidente stradale di cui è stato vittima Giuliano Saponi, marito di Manuela e figlio di Pierina.
L’uomo, infatti, il 7 maggio 2023, è stato investito da un mezzo mai identificato e scaraventato a terra dalla sua bicicletta elettrica, provocandogli gravissime lesioni, sopravvivendo quasi miracolosamente all’impatto. Sul fatto ha indagato un altro pubblico ministero, che ha recentemente chiesto l’archiviazione sul caso, non essendo stato possibile giungere a un’identificazione del pirata della strada.
Il pm Paci, però, pare ora voler riaprire quel capitolo: Dassilva potrebbe essere coinvolto? Tuttavia, come gli avvocati Fabbri e Guidi non mancano di sottolineare nel documento di richiesta di incidente probatorio, la richiesta della Procura “ha ad oggetto accertamenti da eseguire in un lasso temporale incompatibile con i fatti per cui si procede”. Precisando che si “possono intuire quali siano le ragioni della richiesta, valutando ogni possibile scenario accusatorio”, la perizia andrebbe limitata a un periodo coincidente col capo d’imputazione.
“Oppure - concludono - si modifichi lo stesso”.