Rimini. Tedeschi già in spiaggia: lo diciamo a tutti, qui è sicuro

Rimini

RIMINI Non è ancora il 15 giugno, data per cui la Germania autorizzerà i flussi turistici verso l’Italia, e i primi tedeschi sono già in spiaggia. Giusto il tempo per l’Italia di aprire i confini nazionali, che il 45enne Giovanni Bruno, residente in Germania ma di origini italiane, è salito a bordo della sua auto alla volta di Rimini, insieme alla moglie Pina, i tre figli, una coppia di amici con lo stesso numero di pargoli, un’altra donna e la nipote. Secondo il presidente di Promozione alberghiera Antonio Carasso, che è anche il titolare della struttura che ospiterà per una settimana i 12 tedeschi, la Villa Adriatica di Marina Centro, non può che essere il segnale «di una stagione che pian piano sta partendo, anche se non “viaggeremo” certo con i numeri degli altri anni». Ma proprio i numeri ridotti dei vacanzieri, secondo Carasso, saranno l’elemento che «farà fare ai turisti una vacanza ancora più bella, con meno ressa, all’insegna del relax». «E quelli che sono stati qui per il ponte del 2 giugno - puntualizza - lo possono confermare».

«Non potevo aspettare»
Giovanni Bruno, insieme agli amici e alla famiglia, non ha perso tempo. Giovedì scorso, il giorno dopo l’apertura dei confini italiani, ha caricato le valigie in macchina e si è messo in viaggio da Kempten, in Baviera, per raggiungere Rimini e andare al mare. «Non vedevamo l’ora - raccontano i coniugi Giovanni e Pina, sotto l’ombra dell’ombrellone della spiaggia di Marina Centro in cui si sono già piazzati - tutti gli anni veniamo a Rimini con questa coppia di amici e tutti i nostri figli e non volevamo rinunciarci neanche quest’anno».
A fermarli, non sono state neanche le barriere dei confini nazionali, «perché l’uscita dalla Germania è consentita, e infatti non ci ha fermato nessuno, neanche in Austria». «Alla dogana, in direzione contraria, quindi dall’Austria verso la Germania - precisa Giovanni - invece c’era fila perché le forze dell’ordine tedesche controllavano tutti». Superato così il problema dei confini (che infatti sono aperti, essendo i flussi turistici, come il traffico dei tour operator, dalla Germania all’Italia, a essere invece sospesi probabilmente fino al 15), i 12 tedeschi sono arrivati a Rimini senza indugi. Della paura del Covid, neanche l’ombra, anche se, ci tengono a precisare, che «stiamo rispettano tutte le regole che ci sono, teniamo la mascherina e ci laviamo le mani, e abbiamo visto che anche le altre persone si comportano bene».
Tra quello che avviene in Germania e in Italia, infatti, secondo la coppia di tedeschi «non c’è nessuna differenza, le regole sono le stesse e ci sentiamo sicuri». Così tanto sicuri che Giovanni e Pina fanno un appello a tutti i turisti: «Venite pure in vacanza, non c’è pericolo perché le regole sono rispettate, ma la vacanza è bella come sempre». I due, infatti, spiegano di avere molto a cuore il sostegno dell’economia al tempo del coronavirus, «sia in Germania che in Italia», puntualizzano. «A Kempten, la nostra città - dicono in coro marito e moglie - siamo stati i primi ad andare al ristorante appena si è potuto».

Vediamo la luce
Con l’arrivo dei primi stranieri, anche le aspettative di Antonio Carasso si fanno più rosee. «Dopo il 3 giugno sono aumentate tanto le richieste di informazioni ricevute e i preventivi, e vediamo che c’è una buona risposta, anche se i periodi più gettonati rimangono sempre luglio e agosto e anche settembre». «Ogni giorno che passa ci avviciniamo sempre di più alla normalità» conclude il presidente di Promozione alberghiera, che ricorda però come ci siano ancora «diversi alberghi che non hanno ancora deciso se aprire o meno. Ma a partire dal fine settimana del 15 immagino che il quadro sarà più chiaro, chi non ha ancora aperto lo farà, e la riviera tornerà a essere più o meno “se stessa”».

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