Rimini. Svolta affitti brevi, ecco il codice identificativo. L’assessore: «Troveremo gli evasori»

Rimini

«Il codice identificativo nazionale obbligatorio toglie di mezzo furbetti ed evasori. Ed è un bel passo avanti. Ma non sufficiente, però, per regolamentare il sistema degli affitti brevi». L’assessore alle Attività economiche, Juri Magrini, accoglie col pollice alzato l’intesa che ministero del Turismo e Regioni hanno raggiunto sul mercato delle locazioni turistiche: quegli appartamenti, cioè, che i proprietari destinano, per periodi brevi, a vacanzieri, nelle città di mare, e viaggiatori, nelle città d’arte, anziché riservarli, per lunghi periodi, a famiglie e lavoratori. «Il Cin, novità per molte regioni, ma non per l’Emilia Romagna, che da tempo utilizza il Cir, codice identificativo regionale – spiega Magrini – costringe tutti i proprietari di seconde case affittate a turisti ad esporre, all’esterno dello stabile nel quale c’è l’appartamento e all’interno degli annunci internet, questa targhetta identificativa. Senza la quale non si potrà svolgere l’attività e si andrà incontro a multe e sanzioni». Il percorso prevede l’entrata in esercizio graduale della piattaforma nazionale e l’inserimento nella banca dati per l’assegnazione del Cin. E non solo: chi non lo farà, rischierà sanzioni fino a 8.000 euro per chi loca un appartamento senza Cin e fino a 5.000 euro per chi non lo inserisce negli annunci.

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