Rimini, “sto diventando cieco, non fate come me, con il doping si rischia la vita”

Rimini

«Vorrei raccontare la mia storia per aiutare tanti ragazzi. Vorrei dire loro: non lo fate. Sto diventando cieco per un glaucoma, ho avuto 3 tumori al fegato, ho tre bypass coronarici, soffro di pressione alta e tutto perché? Ho abusato delle sostanze per diventare sempre più grosso».

Marco è di Rimini, ma il nome è di fantasia perché abbiamo scelto di tutelare la privacy di chi ha deciso di raccontare episodi intimi e dolorosi che riguardano anche la propria salute. Ha 63 anni, e dice di essere un “miracolato”.

Iniziamo dal principio, quando ha preso per la prima volta sostanze dopanti?

«A 18 anni, ero molto magro, quasi scheletrico. Il medico di famiglia mi disse: perché non vai in palestra! Cerca di fare esercizio perché rischi di ingobbirti. Insomma ho iniziato a fare pesi e, piano piano, mi sono avvicinato alla disciplina del bodybuilder, il culturismo. A 18 anni pesavo 63 chili con un’altezza di un metro e 75. Ho iniziato ad andare in palestra sempre più spesso, ad allenarmi forte, con carichi sempre più pesanti. Andavo tutti i giorni per almeno due ore. Erano gli anni ‘80 e ‘90: all’epoca si andava un po’ per sentito dire, non c’erano i preparatori atletici e in farmacia potevi comprare quasi tutto quello che volevi. Così, ad un certo punto, qualcuno mi ha suggerito un aiutino che, con il passare del tempo, è diventato una necessità».

A che età ha iniziato ad assumere doping?

«A 19 anni ho iniziato a fare le gare: salivo su un palco e, in costume a slip, facevo le pose. Dovevi cioè mostrare tutta la tua potenza. Assumevi delle pose precise, dei movimenti che mettono in evidenza i muscoli. Abbiamo visto molte volte le immagini di Arnold Schwarzenegger. Ecco un po’ così. Nel 1985 pesavo 83 chili di massa magra con solo 0,3% di grasso. Ho iniziato in quel periodo a prendere i farmaci. Li acquistavo in farmacia senza problemi, erano vendibili e quindi ti fidavi perché si trovavano in un’attività certificata».

Era consapevole di quello che prendeva oppure ignorava gli effetti collaterali?

«Ero consapevole. Prendevo anabolizzanti, testosterone, ormone della crescita. Tutto per gonfiare i muscoli. Mi dicevano di prenderne un certo dosaggio, io lo raddoppiavo».

Perché? Come la faceva sentire?

«Invincibile, forte. Uno che poteva spaccare tutto. Tra gli anni ‘80 e ‘90 lavoravo come facchino nel settore macelleria. Alzavo da solo un maiale morto. Mi sentivo più forte, avevo superato la mia timidezza, mi guardavo e dicevo: “Dio come sono grosso. Nessuno controllava. Ai miei tempi ho anche vinto due volte i campionati europei non professionisti».

Quando iniziò a capire che è sbagliato?

«Non lo capisci, questo è il problema. C’è tanta pressione, passione e ignoranza che ti fanno andare avanti. C’è la competizione ad essere il più grosso e a superare i limiti. Fino a che un giorno stai male e i medici ti dicono che hai un tumore. Ne ho avuti tre al fegato: a 40 anni sono stato operato per tre tumori al fegato. Li ho superati, ma ancora prendevo gli anabolizzanti. Non ho smesso neanche allora».

Oggi come sta? Li usa ancora?

«Ho smesso, ma non da tanto. Circa 5 anni fa, dopo che mi è venuto un infarto: ho tre bypass e sto diventando cieco per un glaucoma. Sto bene, mi controllo e vado avanti. Ma quando vedo ragazzi di 25 anni fare lo sbaglio che ho fatto io, vorrei dire loro che il gioco non vale la candela. Ragazzi giovani che per avere un rapporto sessuale devono prendere il “Cialis” o il Viagra. Non è giusto e mi dispiace. Tutto per l’apparire, per farsi le bombe».

In palestra va ancora?

«Certo che sì. Sono solo, non ho moglie, non ho figli. Mi alleno perché fa bene, perché ho degli amici ma oggi non sono più fissato e se mi va la pizza al sabato sera la mangio. Certo sono un po’ fuori taglia, peso 102 chili. Sono in forma con un po’ di pancia».

Prima niente pizza?

«No. L’alimentazione deve essere super controllata. Ero capace di mangiare due chili di petto di pollo a colazione con le chiare dell’uovo. Solo l’albume non il rosso».

Una domanda molto personale: ma quando si smette con gli anabolizzanti l‘attività sessuale riprende in maniera normale per un uomo?

«Assolutamente no. Anche se smetti, l’attività sessuale non riprende come prima. Con il testosterone assunto la ghiandola naturale si atrofizza. Dopodiché puoi provarle tutte, ma è inutile...Vanno fatte delle cure apposite».

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