Rimini, «Spot da cento altoparlanti in spiaggia, diciamo no allo spam sonoro»

Rimini

Dopo il caos sulle concessioni balneari con minaccia di sciopero dei bagnini, ecco esplodere la questione degli altoparlanti in spiaggia. Con tanto di protesta contro lo “spam sonoro” e richiesta di spegnimento dei diffusori acustici. «Le invadenti agenzie pubblicitarie – attacca l’avvocato Enrico Gorini -, abituate a “spammare” i bagnanti per 80 minuti al giorno con una sequela di spot pubblicitari acustici diramati da un centinaio di altoparlanti posizionati fra un bagnino e l’altro, dovranno affrettarsi a convertire l’attività verso nuovi fronti. E non è più solo questione ideologica, perché qui la questione è di legittimità giuridica».

La fonte normativa

E’ un attacco duro quello del legale riminese, tra i fondatori del comitato “No spam sonoro in spiaggia”. Che prende spunto da un mero aspetto regolamentare. «Qual è la fonte normativa che consentirebbe al Comune di dare il potere a un privato di tafanare i turisti con consigli non richiesti? - interroga l’avvocato Gorini -. Forse tale potere è rinvenibile nell’articolo 59 c.3 Rea Codice della Strada, che conferisce al sindaco il potere di autorizzare annunci pubblicitari in luogo pubblico. Ma ciò che è valido per le strade, dovrebbe valere anche per le riserve naturali, i parchi pubblici, le zone naturalistiche? Ovviamente no: e perché allora dovrebbe valere per le spiagge, che alle suddette aree sono equiparabili? Ma poi: è mai esistita questa autorizzazione?». Aggiunge, allora, Gorini: «A Rimini la pubblicità fonica è vietata in tutto il territorio comunale, evidentemente perché percepita come fastidiosa anche “in movimento”; e se è fastidiosa su ruote, perché il divieto non dovrebbe valere nel luogo più prezioso della riviera, dove il disturbo si protrae per 40 minuti di fila per ogni sessione, senza possibilità di autoesonero? Inoltre, lo sapevate che la concessione di spam non è mai stata deliberata e votata da nessun organo politico?».

Le concessioni demaniali

Inevitabile, a questo punto, il riferimento alla vicenda concessioni demaniali. Puntualizza il legale: «Se può essere tollerabile, ma con tutte le riserve, che gli attuali bagnini possano proseguire l’attività anche senza gara fino al settembre 2024, per “la necessità di salvaguardare lo svolgimento di attività centrali per l’economia cittadina e il suo indotto” – come da delibera di Giunta n.504 del 22 dicembre 2023 -, non altrettanto può dirsi per le agenzie pubblicitarie: i turisti non hanno certo bisogno degli altoparlanti per informarsi sui ristoranti o sulle attrattive della zona». E sull’evidenza pubblica del servizio, rispetto agli annunci “bambini smarriti”, Gorini precisa: «E’ un pretesto che non vale più, essendo da vari anni commercializzati i braccialetti in materiale anallergico con gps incorporato che consentono il ritrovamento di bimbi o anziani in tempo reale, anche in acqua: i bagnini potrebbero attrezzarsi per un servizio di noleggio alle famiglie». Infine, il riferimento al nuovo piano spiaggia, che sarà approvato in Consiglio in autunno. «Poniamo pure che in passato interpretazioni elastiche abbiano rivestito di legittimità questa attività. Anche così, ogni parvenza di legittimità termina con l’estate 2024 – chiosa Gorini -. Esaminando, infatti, il nuovo piano dell’arenile, fra le infrastrutture edificabili - cabine, bar, passerelle - non sono previsti i pali altoparlanti. Siccome ciò che nel piano non è contemplato, è implicitamente escluso, i pali devono sparire, e con essi la possibilità di spammare i bagnanti».

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