Rimini. «Spogliati e ti insegno i trucchi per diventare come me», così lo youtuber iniziò ad abusare del 13enne

Qualche partita giocata on line con la Playstation per rompere il ghiaccio. Poi l’offerta irrinunciabile per un ragazzino per cui il mondo della Rete è il vangelo: insegnargli tutti i trucchi per diventare un celebrato youtuber. Ogni sogno ha però un prezzo da pagare. Altissimo per la vittima, un 13enne riminese: essere l’oggetto a pagamento delle pulsioni sessuali del suo mentore che una volta scaricato, ha iniziato a minacciare di morte lui e la mamma e di rivelare al mondo cosa era stato disposto a fare per diventare famoso. Un incubo durato molti mesi cui ha messo definitivamente la parola file all’alba di ieri la Squadra mobile della Questura di Rimini che ha arrestato con le accuse di stalking e violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima, il famoso youtuber con migliaia di follower “Favarigna33”, all’anagrafe Davide Favaloro, 21 anni, da Trapani. A chiederne la cattura al gip del Tribunale di Rimini Manuel Bianchi, il sostituto procuratore Davide Ercolani.

La storia

Era lo scorso 24 aprile quando la madre del ragazzino ha deciso di chiedere aiuto alla polizia raccontato come il figlio da due anni ormai era “prigioniero” di Favaloro. Quel giorno il trapanese era tornato a Rimini e si era appostato sotto la loro abitazione: scattata una foto gli aveva mandato l’ennesimo messaggio minaccioso «se non scendi ti gonfio di botte». Una spedizione punitiva annunciata qualche giorno prima: «il 23 aprile vengo sotto casa tua e ti gonfio la faccia, malformato. Meglio che non ci vai a scuola, malformato che ti accoltello». Davanti agli investigatori della seconda sezione della Mobile ha così raccontato che il figlio dal 2009 era entrato in contatto con Favarigna33. Un’amicizia che si è evoluta quando il 21enne - grazie alla sua influenza sulla vittima - ha iniziato a chiedergli di fare delle videochiamate nelle quali doveva mostrarsi nudo. Da lì in poi è stato un crescendo di messaggi «Ti amo, sei mio» e di richieste come quella di scattarsi dei selfie per dimostrargli che quanto gli raccontava al telefono era vero.

La prima volta

Diversi gli episodi di violenza consumati tra l’ottobre del 2021 e l’aprile del 2022. Il primo bacio sulle labbra Favaloro cercò di rubarlo inutilmente in un parco pubblico. Per riuscirci la seconda volta pagherà 10 euro; più consistente invece la cifra pagata per costringere il ragazzino a compiere atti sessuali nel B&B dove alloggiava dietro la minaccia di distruggere l’auto della madre del minorenne e di recarsi sotto la sua abitazione gridando che lo amava. Il 13enne ha cercato inutilmente di liberarsi del suo stalker bloccandolo sia sui social che sulle piattaforme di gaming. Una mossa che ha mandato Favaloro su tutte le furie il quale, per ripicca, ha contattato la madre per farle sapere che le avrebbe ucciso il figlio: «Domani fuori da scuola lo ammazzo, domani non torna a casa». Minacce reiterate nei giorni successivi dall’invio di una foto con 1.500 euro stesi sul letto e la scritta: «Ho i soldi per ammazzare suo figlio, prepari la bara». Si arriva così al 23 aprile scorso, quando Favaloro decide di tornare a Rimini nonostante la madre del 13enne lo avesse già affrontato. Nell’estate del 2022 infatti, preoccupata dal comportamento del figlio, era andata a spiare il suo cellulare, ed aveva scoperto tutti i messaggi “amorosi” e le minacce del 21enne che, grazie alle sue conoscenze informatiche, era riuscito a far partire una serie di telefonate criptate, con numeri sempre diversi ai cellulari di madre e figlio.

La cattura

Per il giudice per le indagini preliminari, «l’indagato ha dimostrato di avere maturato una vera e propria ossessione nei confronti del minore con condotte che possono essere arginate solo con la custodia cautelare in carcere che potrà servire all’indagato per distinguere in maniera più netta il mondo virtuale da quello reale». Favaloro è difeso di fiducia dall’avvocato Gaetano Vivona del Foro di Trapani. Contestualmente all’arresto di “Favarigna33” la polizia ha provveduto alla perquisizione della casa e al sequestro di tutti i suoi supporti informatici.

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