Rimini sorpassata da capitale del turismo: “Ma con Cavallino Treporti non ci sono paragoni”

Rimini

«Sinceramente non sapevo nemmeno l’esistenza di Cavallino Treporti. Comunque, sono contenta per il sindaco di questo piccolo comune e per il risultato conseguito. Ma ritengo ardito solo pensare di poter paragonare quella località a Rimini». La presidente dell’Associazione albergatori riminesi, Patrizia Rinaldis, non usa mezzi termini. Si tratta di 6.818.604 pernottamenti nel 2023 che sono costati a Rimini la perdita dello scettro di capitale italiana delle vacanze (6.749.523 presenze).

Gli albergatori

«Qui - precisa Rinaldis - parliamo di un turismo prettamente stagionale, che va da maggio a settembre e che si concentra per il 96% delle presenze in camping e, quindi, in strutture ricettive extra-alberghiere. Mentre a Rimini si lavora tutto l’anno, tra fiere, congressi, grandi eventi musicali e sportivi e, poi, mare, spiaggia, parchi tematici, in 400-500 alberghi d’inverno e almeno 800 hotel d’estate». E il prodotto interno lordo lo dimostra. Conferma Rinaldis: «È di un paio di giorni fa lo studio condotto da Sociometrica che, con 1.481.114.745 euro di valore aggiunto generato, ci pone al primo posto in Italia per creazione di ricchezza attraverso il turismo. E non dimentichiamo che a maggio 2023 ci fu l’alluvione che bloccò le prenotazioni dell’intero mese e spinse i turisti a cancellare quelle già effettuate per giugno - il 50% dei tedeschi scelse altre località di mare - e luglio, quando il 25% rinunciò a venire».

Continua la presidente Aia: «Come operatrice non miro tanto al titolo di Capitale italiana delle vacanze, ma a quello che il turismo riesce a produrre sul territorio. E in questo, visto il pil, siamo un’eccellenza italiana. Vuol dire che il comparto funziona e crea benessere. Ripeto, se una cittadina di 14mila abitanti centra numeri così importanti vuol dire che dietro c’è stato un lavoro ottimo. Ma mi sembra surreale fare paragoni con Rimini».

«Investire aiuta»

Fa notare, però, Mauro Santinato, imprenditore e presidente di Teamwork, società di consulenza alberghiera: «Intanto, Cavallino Treporti, oltre ad averci superato in presenze: 6 milioni e 800 mila contro le nostre 6 milioni e 700 mila, si è piazzata seconda, dietro Rimini, anche per la ricchezza prodotta, con 1,381 miliardi euro. Tutto ciò è dovuto all’intensa opera di riqualificazione delle strutture ricettive, nel loro caso i camping, effettuata negli anni e applicata anche ad un ambizioso piano di design rigenerativo. Basti pensare che uno dei camping, il Marina di Venezia, che lo scorso anno ha totalizzato un milione e 200mila pernottamenti ha investito milioni di euro nei lavori di rinnovamento delle strutture, affidando il progetto dei bungalow ad uno degli archi-designer italiani più noti: Matteo Thun».

Rilancia, quindi, Santinato: «Come si vede investire nella riqualificazione delle proprie attività e della propria offerta turistica paga. Cosa che, purtroppo, a Rimini il comparto alberghiero, così come quello balneare, della ristorazione e del commercio, non hanno fatto, se non in casi sporadici e limitati. Al contrario dell’amministrazione pubblica che, invece, tra parco del mare, metromare, palazzo dei congressi, nuova fiera, piazza Malatesta, Castel Sismondo, teatro Galli, è riuscita, in una decina di anni, a ridare vita ad una città che non brillava certo per attrattività».

Il riconteggio

Antonio Carasso, presidente di Promozione alberghiera, chiede però conto dei numeri: «Vorrei sapere se nei pernottamenti di Cavallino Treporti sono state inserite anche le piazzole dei camping affittate per l’intera estate e utilizzate, effettivamente, per appena una quindicina di giorni tra luglio e agosto. Perché se così fosse, i dati andrebbero rivisti: negli alberghi le presenze sono tali dal momento del check-in a quello del check-out. E ci tengo a ricordare – chiosa Carasso – ciò che successe in Romagna e a Rimini, lo scorso maggio, con l’alluvione e quella pioggia di disdette arrivate a ridosso della scelta della meta delle vacanze. Una forte penalizzazione per Rimini e per la Riviera a vantaggio di altre mète».

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