Rimini. Si toglie il braccialetto elettronico e aggredisce la polizia: arrestato

Rimini
  • 03 novembre 2024

Pochi minuti e sarebbe potuto accadere il peggio: prima l’allarme giunto in Questura con la segnalazione che un uomo - agli arresti domiciliari nella casa dei familiari per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna 35enne - si era tolto il braccialetto elettronico, poi l’inquietante chiamata alla Polizia: “Vado ad ammazzarla”. E il numero da cui era partita la telefonata corrispondeva a quello del soggetto ai domiciliari, un 40enne di origini albanesi, tanto da far temere concretamente un’imminente tragedia. È successo venerdì sera, intorno alle 19.30, in zona Marebello: fortuna ha voluto che gli agenti delle volanti della Questura si fossero già messi in moto all’allerta ricevuta subito dopo la manomissione del braccialetto elettronico, tagliato di netto dal 40enne, probabilmente con delle tronchesi: il sistema elettronico dello strumento di sorveglianza è collegato alla sala operativa della polizia di Stato, in modo tale che, come avvenuto proprio in questo caso, la Questura sia informata in tempo reale su eventuali situazioni di pericolo.

Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno trovato il 40enne in preda al delirio, ancora nella casa dei familiari dove scontava gli arresti domiciliari: tra calci e pugni sferrati all’indirizzo dei poliziotti, l’uomo ha gettato contro di loro anche quel che rimaneva del braccialetto elettronico, finendo poi per essere immobilizzato e ammanettato, non senza aver prima procurato lesioni - non gravi - ad alcuni degli uomini intervenuti per fermarlo. La serata di follia, però, è proseguita anche negli uffici della questura dove il 40enne è stato accompagnato per espletare gli adempimenti di legge, e ancora prima nella volante della polizia: sia all’interno della vettura che in camera di sicurezza l’uomo ha infatti continuato a dare in escandescenza, sbattendo la testa contro le pareti dell’auto e della cella, tanto da rendere necessaria una visita al pronto soccorso, dove gli sono stati praticati alcuni punti di sutura prima del rientro in questura. Alla violenza fisica si è aggiunta anche quella verbale, con ripetute minacce di morte per l’ex compagna proferite anche alla presenza della polizia.
Arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e tentata evasione, il 40enne, cui vengono contestati anche atti persecutori contro l’ex compagna, ieri mattina è stato portato per direttissima in tribunale, dove la misura cautelare precedentemente disposta nei suoi confronti è stata aggravata, passando dai domiciliari alla custodia in carcere.

M.D.

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