Rimini si riprende lo scettro: è la prima località balneare italiana per pernottamenti

Rimini
  • 25 giugno 2025

RIMINI. Rimini si riprende il posto che merita. Quello della capitale italiana delle vacanze balneari. Con 6.938.992 pernottamenti (dati Istat), la città di Fellini, nel 2024, ha scavalcato l’anonima (conosciuta solo dai camperisti e campeggiatori) Cavallino Treporti, in Veneto, che, nel 2023, con 6.818.604 presenze contro le 6.749.253 di Rimini si era piazzata al 5° posto in Italia e al 1° posto tra le località turistiche costiere. Davanti a Rimini appunto. Commenta, sarcastico, il sindaco Jamil Sadegholvaad: «Un anno fa, di questi tempi, qualche amministratore veneto (il riferimento è al governatore Zaia, che annunciò con entusiasmo il risultato conseguito dalla piccola località balneare in provincia di Venezia, ndr) aveva sbandierato i numeri dello “storico” sorpasso di Cavallino (13.108 abitanti, ndr) su Rimini. Si era preferito, per ovvie ragioni di propaganda, leggere in maniera banale le cifre piuttosto che considerare il fatto che le due località non fossero per nulla comparabili (il 96% dei pernottamenti di Cavallino provengono solitamente dall’extra-alberghiero, in particolare dai camping, ndr). Mi chiedo allora – continua il primo cittadino - quale potrebbe essere, oggi, il commento visto che, dati Istat alla mano, Rimini nel 2024 è tornata ad essere la prima località balneare italiana». Una punzecchiatura, quella di Sadegholvaad, non tanto indirizzata al presidente della Regione Veneto, quanto, invece, alla polemica politica tutta riminese che esplose a causa di quel sorpasso. «A Rimini, e non solo a Rimini, - osserva il sindaco - si fa sempre un gran parlare di statistica applicata al turismo. E se il celebre detto recita “la matematica non è una opinione”, su questo argomento anche i numeri diventano, ogni mese, opinabili. Se si segna un più per arrivi e pernottamenti, allora vuol dire che “i dati sono taroccati”; se spunta fuori il segno - allora “è il sintomo di un imminente declino”. Ogni 30 giorni accade questo, ad ogni pubblicazione dei dati mensili Istat sul sito della Regione. Con una ulteriore aggravante: i dati spacchettati per comune o comuni confinanti, si trasformano subito in feroce, e sterile, dialettica tra maggioranze, opposizioni, operatori turistici locali. Quasi che la competizione sia tra territori limitrofi e non invece tra distretti, Stati interi o addirittura continenti. E’ chiaro che questo modo di leggere i numeri del turismo abbia il fiato cortissimo. Le statistiche non solo si contano, ma si pesano».

Comunque, leggendo la classifica 2024 delle prime otto città più turistiche d’Italia abbiamo tra le prime quattro tutte località d’arte: 1° Roma (37 milioni circa di presenze), 2° Venezia (12,5 milioni circa), 3° Milano (12,3 mln), 4° Firenze (9 mln), 5° Rimini (quasi 7 mln, 6.938.992 per la precisione), 6° Cavallino Treporti (6,7 mln), 7° Jesolo (5,5 mln) e 8° Napoli (5 mln circa). «Esserci ripresi il primato di località balneare più frequentata d’Italia – conclude Sadegholvaad - attesta la nostra forza attrattiva. Però non possiamo pensare di disegnare il futuro guardando ai numeri con la lente deformata della propaganda. Perché il tema non può essere solo e sempre quantitativo, la famosa gara per intenderci. Rimini, ad esempio, ha da tempo imboccato la strada della qualità della vacanza. Ed è su questo che bisognerebbe lavorare, non solo come Riviera o Emilia Romagna, perché Rimini e Cavallino o Rimini e Firenze ritengo possano offrire, assieme, un’esperienza straordinaria e unica per il viaggiatore».

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