Rimini. «Servono volontari per aiutare la fauna selvatica»

Rimini

Pulcini di gabbiano reale, ancora qualche settimana di pazienza. In questi giorni di prime esplorazioni fuori dai nidi - che spesso si concludono con rovinose cadute dai tetti - i pulli riconoscibili dal piumaggio grigio, dal richiamo insistente e dalla vicinanza dei genitori possono creare qualche temporaneo disagio. «Entro metà luglio- tranquillizza Clara Corbelli, responsabile del Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Rimini - non appena i piccoli avranno imparato a volare, tutte le famigliole se ne andranno altrove. Purtroppo per questi uccelli marini non esistono più spiagge dove iniziare la vita a terra, ma solo strade e luoghi potenzialmente pericolosi in mezzo al cemento». Pressoché infinite le avversità che i piccoli di gabbiano si troveranno ad affrontare, basti pensare che il tasso di sopravvivenza non raggiunge il 20%, spiegano dal Centro di Corpolò, quotidianamente impegnato su un’area che copre per intero le province di Rimini e Forlì-Cesena. Il Centro ospita attualmente una quarantina di pulcini di gabbiano reale, prelevati da situazioni di emergenza o feriti, una piccola folla che ha richiesto l’organizzazione di una sorta di “asilo Mariuccia” sopra il quale volteggiano i genitori. «Molti cittadini - spiega Corbelli - ci segnalano atteggiamenti minacciosi dei gabbiani adulti, impegnati a nutrire e accudire i loro pulli fino a quando non saranno in grado di volare con loro. Sono protettivi, come lo sono gli umani nei confronti della propria prole. Il paradosso è che difendiamo gli orsi che vivono a centinaia di chilometri da qui e poi telefoniamo allarmati perché i gabbiani o i rondoni ‘sporcano’ i terrazzi. In inverno, nelle giornate fredde non se li fila nessuno, eppure i gabbiani reali ci sono anche se non si vedono». Tra i disagi più lamentati il richiamo continuo dei pulli, una sorta di segnalatore di posizione per i genitori, mentre aumentano le richieste di informazioni dei cittadini che accettano pacificamente la temporanea convivenza con le famigliole, osservandole e aspettando pazientemente l’involo dei piccoli. «è importante - continuano dal Cras - ricordare che sono una specie protetta ed evitare inutili atti di crudeltà. La fauna selvatica va tutelata e curata in nome della biodiversità, non esiste altra soluzione che la convivenza, non si può abitare o venire in vacanza al mare e pensare che non ci siano uccelli marini. Per qualunque dubbio si può chiamare il 338/7204689». Le giornate al Centro di Recupero sono lunghe e le bocche da sfamare tantissime - solo i pulli di rondone sono un centinaio - ad oggi gli animali selvatici accolti sono stati 2.200, mentre si aggirano tra i 50/60 gli ingressi quotidiani. «Abbiamo bisogno di nuovi volontari - è l’appello di Corbelli - per nutrire e accudire i nostri ospiti. Invitiamo i giovani amanti degli animali a contattarci e a prendere visione del bando per il servizio civile regionale ‘Cras e Cittadini per la biodiversità’ per il quale è previsto un compenso mensile di 550,20 euro».

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