Rimini. «Se non torni con me mi ammazzo», braccialetto elettronico per l’ex molesto

Rimini

Con messaggi del tipo “se non torni con me mi ammazzo”, oppure “ti faccio saltare in aria la casa”, scritte con lo spray lungo il marciapiede con insulti sessisti alla sua ex ragazza, messaggi nel cuore della notte, citofonate insistenti all’abitazione dei genitori, comportamenti ossessivi che hanno messo nei guai con la giustizia un giovane di 22 anni. Il ragazzo è iscritto nel registro degli indagati per atti persecutori nei confronti della ex fidanzata ed è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex, come chiesto dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, titolare delle indagini, con obbligo di mantenere ad una distanza minima di 500 metri. Stabilit anche il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa (in specie l’abitazione e l’hotel dove lavorai) oltre al divieto di comunicazione con qualsiasi mezzo telefonico o telematico con la ragazza.

La persecuzione

La misura è stata emessa dal gip del Tribunale di Rimini, Raffaele Deflorio, che ha anche ordinato l’applicazione del braccialetto elettronico oltre ad avvisare l’indagato che la trasgressione di tali misure comporta l’aggravamento con gli arresti domiciliari o con il carcere. Particolarmente gravi quindi le condotte del ragazzo che non accettando la fine della relazione sentimentale per mesi, da gennaio a tutto agosto di quest’anno, avrebbe messo in pratica una serie di comportamenti persecutori nei confronti della fidanzata. Le prime avvisaglie di un comportamento via via più afflittivo nei confronti della persona offesa- come specifica il gip - si sono avuti nel gennaio di quest’anno quando il 22enne dopo aver insistentemente suonato il citofono dell’abitazione della fidanzata aveva iniziato a prendere a calci il portone urlando di volerla vedere. Poi in marzo aveva iniziato con i messaggi sul cellulare arrivando a minacciare l’ex fidanzata di farle esplodere la casa o distruggerle l’auto. Un giorno poi, la ragazza uscendo di casa, aveva trovato scritte ingiuriose a lettere cubitali su tutto il marciapiede. In un’escalation emotiva era passato all’autolesionismo minacciando il suicidio se lei non fosse tornata con lui. Infine quest’estate si era presentato più volte sul posto di lavoro insultandola davanti ai clienti, spaventando tutti.

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