Rimini. Rubano la bici alle onoranze funebri, il titolare la ritrova a un funerale

Rimini

Gli rubano la bici elettrica nel piazzale della sua ditta di onoranze funebri e poi la ritrova dopo qualche mese a un funerale a cui stava lavorando. è l’incredibile avventura di cui è protagonista Fabio Cappelli, titolare dell’omonima agenzia di pompe funebri, a cui ieri mattina era stato affidato un funerale alla chiesa ortodossa delle Celle. Tra i vari partecipanti, a un certo punto ne è apparso uno in sella a una bici elettrica che aveva molta, troppa, somiglianza con quella che a ottobre era stata rubata fuori dal negozio di Bellariva dell’imprenditore riminese, il quale, nonostante lo scetticismo («non credevo sarebbe servito a qualcosa», confessa) aveva sporto denuncia ai carabinieri. Ma proprio il verbale di denuncia, insieme alle chiavi della batteria, sono stati decisivi per attestare che quella lì era proprio la sua bici da 1.700 euro che ormai aveva perso le speranze di poter tornare a pedalare. L’invitato al funerale (tornato a casa a piedi) ha motivato la sua comparsa in sella alla bici di Cappelli spiegando di averla comprata online. «L’ho trovata in un annuncio su Facebook» ha spiegato agli agenti della polizia di Stato intervenuti subito, a funerale ancora in corso.

La perquisizione

«Abbiamo cercato di fare tutto nella maniera più “delicata” possibile - spiega il titolare dell’agenzia funebre - io mi ero accorto che quella era inequivocabilmente la mia bicicletta, ma non potevamo creare troppa confusione durante il funerale a cui io stesso stavo lavorando». «Allora - prosegue - io e i miei tre collaboratori, che insieme siamo quattro “armadi” da 110 chili ciascuno, ci siamo avvicinati a lui. Io gli detto che la bici con la quale era venuto al funerale in realtà era la mia, e che mi era stata rubata ad ottobre, tra l’altro davanti alla mia agenzia».

Di fronte alle accuse di Cappelli l’uomo ha negato tutto, sostenendo che la due ruote non fosse sua. Ma la testimonianza dei tre dipendenti dell’agenzia di pompe funebri «ti abbiamo visto anche al cimitero mentre pedalavi per andare in chiesa» e le parole di Cappelli, che aveva riconosciuto il gancio per il seggiolino del nipote e il particolare tubo del sellino, hanno poi fatto sì che l’uomo assumesse via via un atteggiamento più collaborativo. L’arrivo della polizia di Stato ha poi risolto una volta per tutte la situazione. «Ho chiamato il 112 - ricorda Cappelli, chiarendo come la disavventura iniziale si sia trasformata in un incredibile colpo di fortuna - c’era una volante della polizia nei paraggi e due agenti sono arrivati in pochissimo tempo». Indicato il parente del defunto in questione, i poliziotti lo hanno chiamato da parte per perquisirlo alla ricerca delle chiavi del sellino. «Che lui non aveva - sottolinea Cappelli - mentre io mi sono fatto portare da casa quelle della batteria, che avevo conservato».

Il ritorno a casa

La dimostrazione della veridicità delle parole del titolare delle pompe funebri si è conclusa con la trasmissione della denuncia di furto da parte dei carabinieri di Miramare ai due poliziotti e con il parente del morto che sosteneva di non averla rubata, ma di averla ingenuamente comprata su Facebook.

A quel punto, attestato che la bici elettrica con cui l’uomo era arrivato al funerale era quella acquistata nell’autunno del 2022 da Cappelli, gli agenti hanno rilasciato il verbale di restituzione al legittimo proprietario. «Era una gran bella bici - conclude, sogghignando - . Ma l’ho portata subito a far revisionare. Non è ridotta molto bene».

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