Rimini, rissa, minacce e danneggiamenti fra detenuti: feriti due agenti

Rimini
  • 07 dicembre 2025

RIMINI. Caos e momenti di tensione nel pomeriggio di venerdì nel carcere dei Casetti per una rissa scoppiata tra detenuti che ha causato feriti e danneggiamenti. Da quanto si è appreso, intorno alle 14, un 20enne marocchino, detenuto della terza sezione e non nuovo a questo genere di comportamenti, ha avuto una discussione poi sfociata in una colluttazione con il proprio compagno di cella. La situazione è degenerata quando gli agenti della penitenziaria intervenuti hanno cercato di spostare il più esagitato dei due in camera di sicurezza. A quel punto il giovane ha danneggiato le telecamere di videosorveglianza, i bracci dei cancelli elettronici, le plafoniere, il vetro della finestra della camera dove era stato temporaneamente spostato e cinque porte, rendendole così inagibili.

Contemporaneamente, un altro litigio è scoppiato nella quarta sezione del carcere. Un 40enne italiano ha minacciato un altro detenuto di tagliargli la gola con un punteruolo rudimentale accusandolo, a detta sua, di aver “cantato” ed essere quindi un infame. Nella terza sezione, invece, un 20enne anche lui marocchino, detenuto in regime di 14-bis, con una lametta ha compiuto gesti di autolesionismo davanti al personale di servizio. Nonostante l’arrivo della direttrice del carcere, l’uomo non si è fermato fino a procurarsi un profondo taglio ad una coscia che ha reso necessario l’immediato e urgente trasporto in ospedale dove è stato operato nella mattinata di sabato. Nel caos sono rimasti feriti per fortuna non gravemente anche due agenti della penitenziaria. Colpiti uno alla spalla e l’altro con un calcio ai testicoli, sono stati trasportati al pronto soccorso per essere medicati.

«Nonostante l’arrivo di 13 nuove unità in supporto all’organico già presente in carcere il personale non è comunque abbastanza - ha commentato il segretario provinciale del Sappe, Gioacchino de Pasquale -. Questi giovani nordafricani poi sono davvero ingestibili e non sono proprio capaci di comprendere e stare alle regole».

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