Rimini, riecco il nautofono: “Restituito alla città”

Rimini

Il ritorno del nautofono è ufficiale. Dopo l’annuncio dell’assessore ai Lavori pubblici, Mattia Morolli, della scorsa settimana: «Mercoledì inizierà l’opera di riposizionamento della sirena dei riminesi», ieri mattina, i tecnici di Anthea hanno provveduto ad reinstallare l’impianto sonoro, danneggiato dalla grande mareggiata del dicembre 2022, sulla “punta” della palata del porto. Proprio dove era stato centrato, un anno e mezzo fa, dalle onde dell’Adriatico. Con un accorgimento, però: la consolle, e cioè l’apparato elettrico danneggiato ed ora rimesso a nuovo, è stato posizionato in un luogo più coperto e al riparo, quindi, da nuove, forti, mareggiate.

L’intervento

I lavori di montaggio, iniziati dopo il sopralluogo preventivo effettuato dall’assessore, dureranno pochi giorni. Visto che il Comune ha già fissato la data di presentazione ufficiale alla città. «Il nautofono e il suo storico suono – sottolinea Palazzo Garampi - verranno “restituiti” ai riminesi durante una cerimonia di inaugurazione che si svolgerà il prossimo 11 aprile». Una data emblematica, tra l’altro, visto che quel giorno si celebrata la “Giornata nazionale del mare”. E, come, già annunciato dallo stesso Morolli, alla “festa” parteciperanno anche gli studenti delle scuole riminesi «che avranno, così, l’opportunità di conoscere uno dei simboli importanti della storia della città», oltre alle varie associazioni espressione del comparto mare. Il ritorno, al porto, del suono tanto caro a Fellini, che lo aveva riprodotto nel suo film cult “Amarcod”, lo si deve all’impegno di “Mare fari” Pesaro al quale l’amministrazione Sadegholvaad aveva affidato, vista la difficoltà incontrata nel reperire pezzi rari per un impianto storico come quello riminese, i lavori di sistemazione. Una storia travagliata quella del Nautofono che, dopo, la sua rimozione, nel 2013, voluta dalla Capitaneria di porto, in quanto considerato sistema di sicurezza superato per le navi in caso di nebbia, era stato aggiustato, nel 2019, a proprie spese, dalla Consulta degli operatori del porto, e riposizionato al suo posto. Fino al guasto del dicembre di due anni.

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