Rimini. Rapinatori incappucciati e armati. Parla l’orefice: “Ho reagito d’istinto e li ho fatti scappare”

«Sono entrati con forza. Prima uno, poi un altro. Il terzo, invece, è rimasto fuori. Ed erano tutti mascherati. A quel punto ho capito cosa stava succedendo e, istintivamente, mi sono difeso, cercando di spingerli fuori dal laboratorio. Nonostante uno fosse armato. Racconta tutto con estrema lucidità Ernestino Monti, titolare dell’oreficeria omonima di via Cavalieri, proprio dietro il Museo della città. Racconta di quel tentativo di rapina di cui è rimasto vittima lunedì mattina: «E’ la prima volta che subisco un tentativo di rapina. E’ la prima volta: e pensare che sono qui da ormai 30 anni».
Monti, passato lo spavento?
«Sì, adesso sono più tranquillo. Anche mia moglie si è calmata. Sono passati due giorni e, diciamo, che lo spavento è alle spalle».
La sua è stata una reazione istintiva o aveva capito che il rapinatore usava una pistola giocattolo?
«Istintiva. E’ accaduto che appena ho aperto la porta del negozio, il malvivente, mascherato, lo stesso che aveva suonato il campanello mi è venuto contro con forza, seguito da un complice, anche lui col volto travisato, ma non ricordo se da una maschera o da un passamontagna. Il terzo, invece, è rimasto fuori: il mio è un piccolo laboratorio, dove lavoriamo i gioielli e incastoniamo pietre preziose, e in tre si sta stretti. Fatto sta che al loro tentativo di entrare, ho reagito. Mi sono difeso. E ho cercato di spingerli fuori, grazie anche all’aiuto di mia moglie».
A quel punto cosa è successo?
«Ho notato che uno dei due aveva in mano una pistola, ma non so dirvi se fosse giocattolo oppure vera. Eravamo in piena colluttazione e, sarà stato anche lo spavento, alla fine hanno vinto loro. Una volta dentro, però, forse per la nostra decisione nel difenderci, mia e di mia moglie, o forse per il timore di essere scoperti dopo quanto accaduto, improvvisamente hanno desistito e sono scappati».
Nella colluttazione lei e sua moglie vi siete feriti?
«Io sì, al mento. Mia moglie fortunatamente no, si è solo spaventata. Non so se ho ricevuto un colpo col manico della pistola, oppure un pugno. Fatto sta che ho un taglio»