Rimini. Rapina alla gioielleria in centro, arrestati due ragazzi di 20 e 17 anni

Rimini
  • 03 giugno 2024

Erano due giovanissimi - un 20enne di Gambettola e un 17enne di Cesenatico, entrambi italiani - i rapinatori che sabato a mezzogiorno hanno fatto irruzione nella gioielleria Ciacci di via Garibaldi: la squadra mobile è riuscita a risolvere il caso in meno di 24 ore, arrestando entrambi. Ora i due, nei confronti dei quali si contesta il reato di rapina aggravata, attendono l’udienza di convalida di fronte al gip: il 20enne, incensurato, è difeso d’ufficio dall’avvocato Gianluigi Durante, mentre il 17enne, ancora studente, è nel centro di prima accoglienza per i minori a Bologna, tutelato anch’egli d’ufficio dall’avvocata Elena Bassano.

L’irruzione

Entrati nella gioielleria, i due rapinatori in erba hanno immobilizzato il titolare e la commessa del negozio legando i polsi con delle fascette, per poi dirigere le loro mire verso gli orologi di marca. Ma qualcosa per i rapinatori è andato storto: il titolare è infatti riuscito a liberarsi dalla stretta che gli bloccava i polsi e ha quindi ingaggiato una colluttazione con uno dei due malviventi, il 20enne, riuscendo a tenerlo fermo per poi chiamare la polizia. Per il responsabile della gioielleria anche alcune escoriazioni agli arti, medicate in pronto soccorso: è stata valutata una prognosi di 20 giorni.

il bottino nello zaino

Il 17enne è invece riuscito a dileguarsi prima che arrivasse la volante della questura e la polizia scientifica, ma le ricerche si sono concluse prima dell’arrivo del nuovo giorno. Sabato sera intorno alle 22 l’adolescente è stato rintracciato dalla squadra mobile mentre si trovava a Cesenatico. Stava passeggiando con i suoi amici, in spalla uno zainetto al cui interno sono stati trovati 13 orologi di lusso: impossibile non identificarli con il bottino della rapina, e così anche nei confronti del minore è scattato l’arresto.

Decisive per le attività di indagine le testimonianze dei negozianti, che hanno riferito come la coppia di rapinatori tempo prima avesse eseguito una sorta di sopralluogo in gioielleria. Un errore forse fatale, perché anche l’abbigliamento dei due avrebbe contribuito al riconoscimento dei soggetti e al buon esito delle ricerche.

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