Rimini. Precipitata in montagna, il ricordo delle colleghe insegnanti: «Paola, eri speciale»

Si terranno mercoledì alle 10 nella chiesa di San Giovanni Battista i funerali di Paola Casalboni, l’escursionista 63enne di Rimini che ha perso la vita venerdì pomeriggio dopo una caduta in Val Rendena, in Trentino, lungo il Sentiero dell’Orso, quello che da Madonna di Campiglio porta alla Malga Vallesinella Alta.
Martedì sera, invece, alle 20.30 nella stessa chiesa ci sarà una veglia di preghiera in sua memoria. Non mancheranno parenti, amici e i colleghi e le colleghe del liceo scientifico Einsten dove la 63enne insegnava matematica da una ventina d’anni ed era un punto di riferimento dell’istituto, non solo per gli studenti. Alla passione per i numeri univa però anche quella per la montagna che condivideva con i tre figli.
A ricordarla in queste ore le sue colleghe, ancora incredule per quanto accaduto. «Paola era una persona speciale - ricorda l’amica Patrizia, docente di religione -. Sobria, ma sempre lucida e capace di suggerire la via migliore per risolvere un problema. Lei c’era. Era salda, disponibile, una sicurezza e i suoi studenti possono confermarlo. Lo era anche per me. Bastava uno sguardo per capirci. Sotto quella compostezza bruciava però un grande amore per la vita. Paola era aperta alla speranza, fiduciosa, anche nei momenti difficili, sempre sorretta da una fede concreta».
«A settembre avremmo iniziato a lavorare insieme - racconta Cristina, insegnante di lettere -. Da alcuni anni non si verificava e la novità aveva entusiasmato entrambe, ma la sua gioia quando me l’ha comunicato è stata per me come un affettuoso, caldo abbraccio. Lavorare con lei era rassicurante, stimolante, creativo, bellissimo. Mi mancherà tanto». «Non riesco a pensare a Paola al passato. Il vuoto che sembra soffocarci lo dobbiamo riempire di tutto il bello e buono che ci ha insegnato - afferma Denise, altra docente di lettere -. È stata la collega che mi ha accolta all’Einstein e guidata con disponibilità e sensibilità. Presto è diventata un’amica con cui condividere momenti spensierati. Le sue parole e i suoi sguardi mi hanno sempre rassicurata. Ironica, rigorosa, sempre positiva grazie alla fede. A scuola è stata preziosa e i messaggi che gli studenti mi hanno scritto le riconoscono il suo essere una grande donna. Mi affiorano mille discorsi, tanti ricordi. La porterò con me, in classe e nel cuore».
La fortuna di conoscerla
«Vorrei che la gente sapesse che splendida persona era Paola - aggiunge Veronica, insegnante di lettere -. Ho avuto la fortuna di averla prima come docente e poi come collega e negli anni non c’è stato un solo momento in cui non abbia pensato ai suoi insegnamenti. Alla fine della scuola i suoi studenti di 2ªM le hanno regalato una targa per ringraziarla, perché i suoi insegnamenti li avrebbero accompagnati per la vita. È stata e ha continuato ad essere un esempio per i suoi allievi anche oggi».
«Per noi docenti di matematica sei un punto fermo, un pilastro, un riferimento sicuro - ammette Michela, docente di matematica e fisica -. Quanto mancherai e mancheranno i tuoi insegnamenti, la tua guida e la tua cura nella didattica, l’esperienza e l’esempio per tutti e soprattutto per i giovani docenti. Ti ho conosciuta come alunna. Ricordo il tuo impegno, le competenze affiancate dal desiderio di far bene per noi. Poi insegnante di mia figlia, che ancora mi dice: “Aveva una capacità di esporre e di farti capire i concetti, di farteli interiorizzare, di farti lavorare, anche di riprenderti ma sempre facendosi volere bene perché sapevi che teneva a te”. Raccoglieremo quanto hai seminato e lo faremo rifiorire».
Il preside del liceo Einsten Christian Montanari, in questo momento difficile ha voluto «ringraziare la professoressa Paola Casalboni per la grande dedizione, professionalità e passione con cui ha accompagnato in tanti anni la crescita dei nostri studenti».
L’incidente
La donna stava camminando insieme al figlio lungo il sentiero quando, dopo aver probabilmente messo un piede in fallo, è scivolata precipitando per circa 150 metri nel sentiero sottostante. Il primo ad avvertire i soccorsi, intorno alle 14.20, è stato proprio il figlio, che aveva assistito alla tragedia. Sul posto è arrivato l’elisoccorso, mentre alcuni operatori della stazione di Madonna di Campiglio del Soccorso alpino e speleologico Trentino hanno raggiunto via terra il luogo dell’incidente. Una volta fatta scendere l’équipe sanitaria dall’elicottero, il medico ha immediatamente iniziato a eseguire le manovre di rianimazione, ma purtroppo per la donna non c’era più nulla da fare.