Rimini. Piazzale Mercanti, esposto in procura contro rumori e cattivi odori

Stanchi del rumore continuo, degli odori di fogne, dei topi e dei giardini che rischiano di smottare nel sottosuolo, un gruppo di residenti tra via Roma e il parco Cervi si è costituito in comitato, rivolgendosi agli avvocati Maria Rivieccio e Luca Montebelli e nel novembre del 2023 ha presentato un esposto querela alla Procura della Repubblica.
«Si intende segnalare l’insostenibile disagio che coinvolge noi membri del Comitato e anche tutti gli altri cittadini che risiedono o transitano ogni giorno nei pressi dell’impianto di sollevamento delle acque reflue sito a Rimini, in piazzale Decio Mercanti», scrivono come premessa alla Procura. Sono circa una 50ina i componenti del comitato ma le famiglie coinvolte potrebbero essere anche di più. «Si chiede che l’autorità giudiziaria - precisano - intervenga a tutela degli interessi dei cittadini che, nel corso del tempo, pur denunciando la situazione di intollerabile disagio ai soggetti preposti, non hanno ottenuto alcun riscontro». Questo perché nel corso dei mesi, il Comitato presieduto da uno dei cittadini residenti, Roberto Sammaritani, ha scritto innumerevoli mail all’Urp del Comune di Rimini, al sindaco, a Hera e ad Ausl Romagna. Una risposta in effetti da Hera c’era stata l’estate scorsa quando su un balcone di un’abitazione che si affaccia sul piazzale era stato posizionato un macchinario per le rilevazioni dei decibel.
«I risultati non li abbiamo mai avuti né ci sono stati mai comunicati», dicono. Il Comitato Decio Mercanti però si è dato da fare e ha addirittura coinvolto l’intera cittadinanza, almeno quanti quotidianamente passano nella zona ai quali è stato chiesto di rispondere a dei questionari sul rumore e sugli odori percepiti: neanche a dirlo i risultati sono quasi per la totalità a favore dei querelanti. I disagi per i residenti sono iniziati con i lavori di riqualificazione avviati per la salvaguardia della balneazione nel 2018. Il 25 luglio del 2022, l’impianto che di fatto convoglia verso il depuratore le acque nere, è entrato a pieno regime e i residenti hanno iniziato a subire gli effetti negativi dell’opera: rumore continuo già dalle 4 del mattino e puzza che obbliga a stare sempre con le finestre chiuse. Inoltre ultimamente si è verificato un altro problema che i residenti collegano ai lavori e all’impianto: la presenza di topi nella zona che entrano ed escono indisturbati da alcune tubature. Ai roditori si è aggiunto anche il problema strutturale di un’abitazione che ha visto il giardino sprofondare di qualche centimetro. Cedimento che il 2 maggio scorso è stato segnalato dagli interessati anche ad Hera. Il fascicolo è al momento fermo, e sono già passati 10 mesi da quando è stato iscritto come modello 44 dalla Procura della Repubblica, ossia con notizia di reato a carico di persone ignote. Per i legali del comitato almeno due i reati che al momento si possono ipotizzare: il 659 del codice penale, ossia “disturbo delle occupazione o del riposo” e il 674, ossia getto pericoloso di cose o che “provoca emissioni di gas, di vapori odi fumo, atti a cagionare tali effetti”.