Rimini, perseguita la prof che l’ha preparato. Stalker insolvente rinviato a giudizio

Costretta a ricorrere alla giustizia ordinaria per veder riconosciuto il proprio onorario, il neo insegnante, anche dopo essere stato condannato dal tribunale al pagamento si è rifiutato di aprire il portafoglio ed è diventato l’incubo della sua docente. Atti persecutori di cui lo stalker, di cui un 41enne riminese, dovrà rispondere in tribunale a Rimini a partire dal prossimo 25 settembre. Il Gip Vinicio Cantarini ha infatti accolto la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi.

La storia

«Io ho passato il concorso, tu sei ignorante, non ti darò mai i soldi, non sei capace di insegnare». Con queste parole lo scorso luglio il presunto persecutore ha affrontato per l’ultima volta la professoressa titolare di cattedra in un istituto superiore della provincia.
Tutto è iniziato nel novembre d el 2022 quando, come detto, il neo professore veniva condannato per non aver pagato le lezioni ricevute dalla “collega”. Dopo la sentenza aveva preso il telefono e chiamato il padre della professoressa per ricordargli «che io so bene dove insegna tua figlia e dove abitate». Passati alcuni mesi, all’improvviso il persecutore si è rifatto vivo: a marzo si è presentato nell’istituto dove la prof insegna, ha insistito con il personale Ata e poi con la segreteria perché aveva urgenza di parlarle. Per fermare lo schiamazzo che stava facendo, è stata così costretta a sospendere la lezione. Due invece, gli episodi andati in scena ad aprile. Il primo giorno del mese, approfittando dell’uscita degli studenti, ha cercato di intrufolarsi nell’aula dove la professoressa aveva tenuto la lezione: era stato il personale Ata a bloccarlo. Il 20, invece, è stato un collega della vittima ad allontanarlo da scuola dove era riuscito ad entrare nonostante ormai fosse un personaggio “schedato”. Quel giorno, però, è passato alla fase due dello stalkeraggio. Raggiunti alcuni studenti in attesa del bus alla fermata a due passi dall’istituto, come ricostruito dalle indagini, ha pesantemente denigrato la sua vittima. Insulti riproposti anche il 22 maggio questa volta ad una platea mirata: gli studenti della professoressa.

Atto finale

Il 6 luglio la goccia che ha fatto traboccare il vaso e spinto l’insegnante a sporgere denuncia. La professoressa era a passeggio con i genitori, quando ha incrociato il 41enne. «Finalmente ti ho presa» le ha urlato appena l’ha vista. Lei spaventata, ha iniziato a piangere e urlare. Per nulla intimorito dalla reazione della donna, ha proseguito imperterrito a denigrarla: «Io ho passato il concorso, tu sei ignorante, non ti darò mai i soldi, sei incapace di insegnare». Fortunatamente sarà l’ultimo attacco.

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