Rimini. Pericolo calcinacci, scatta l’ordinanza per l’ex albergo

Rimini
  • 05 maggio 2025

Degrado e pericolo di caduta di calcinacci sul marciapiede percorso ogni giorno dal numerose persone: scatta l’ordinanza di messa in sicurezza dell’ex hotel La Plata in viale Regina Elena. Il provvedimento, non il primo ad interessare la struttura in stato di abbandono, arriva dopo nuovi esposti dei cittadini che, «oltre a lamentare le condizioni di degrado in cui versa la struttura - si legge nell’atto firmato dal sindaco - segnalano il pericolo che dalle facciate della stessa possano staccarsi calcinacci o elementi costruttivi che cadrebbero sull’area antistante di proprietà privata ma ad uso pubblico».

Gli interventi a carico

L’ordinanza - giunta in seguito a sopralluoghi effettuati da polizia locale e dalle unità organizzative Gestione edifici e sicurezza e Protezione civile e Pubblica incolumità che hanno appurato «il danno recato dalla struttura al decoro urbano» e «la mancanza di sicurezza per i pedoni che percorrono viale Regina Elena» - mira in particolare a mettere in sicurezza il marciapiede antistante l’ex hotel con chiusure di cantiere o pannelli rigidi in modo da interdirne l’accesso e ordina, «qualora si utilizzi ancora l’area scoperta lato via Monti come parcheggio», di «sottoporre le facciate dell’edificio a verifiche tecniche e di rimuovere le parti in aggetto che si possono staccare». Gli interventi sono a carico della proprietà dell’immobile. Come detto, il recente provvedimento non è il primo adottato per mettere un argine alla situazione di degrado in cui versa l’ex struttura ricettiva. Nel febbraio del 2020, infatti, era già stato riconosciuto «il pericolo per la pubblica incolumità a causa dell’incuria e del decadimento di componenti architettoniche» e di conseguenza erano stati imposti alcuni interventi di messa in sicurezza. Dal canto suo la proprietà «ottemperò alle prescrizioni rimuovendo il portico pericolante e chiudendo gli accessi alla struttura». Tuttavia, nonostante anche una lettera di diffida successiva di 3 anni dopo, fu «disattesa» la parte del provvedimento in cui si chiedeva di «provvedere alla messa in sicurezza dell’edificio intervenendo almeno sulle facciate». Negli anni la situazione non è migliorata, anzi: negli ultimi sopralluoghi «si è avuta evidenza e si è documentato con fotografie che si sono verificati crolli di parti del cornicione e che un tubo pluviale è in fase di distacco». Nello specifico, a destare preoccupazione è il «bordo del terrazzo continuo del primo piano che si affaccia sulla pubblica via che sta perdendo pezzi di intonaco». E così Palazzo Garampi ha deciso di correre ai ripari con una nuova ordinanza.

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