Rimini, per Villagrande e Santa Rita di Montecopiolo una indagine sul rischio idrogeologico

Rimini
  • 17 novembre 2025

Un’analisi geologica e morfologica approfondita, che include il censimento e la verifica degli interventi già realizzati, oltre al monitoraggio delle strumentazioni per valutare le criticità e gli interventi da mettere in campo contro il rischio idrogeologico.

Sotto la lente di ingrandimento della Regione Emilia-Romagna, il Comune di Montecopiolo e, in particolare, l’abitato di Villagrande e il villaggio di Santa Rita: due aree classificate a rischio “molto elevato” ed “elevato” secondo legge 267/1998 (sulle “misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico e a favore delle zone colpite da disastri franosi”). Qui, l’Ufficio di Rimini dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha avviato un importante studio sulla pericolosità e i livelli di rischio, finanziato dalla Regione con 38mila euro.

Le due località si trovano alla base di estese pareti rocciose soggette a potenziali frane “di crollo”, tra le tipologie più pericolose perché possono manifestarsi con estrema rapidità e senza preavviso. Un rischio particolarmente rilevante nel territorio riminese, caratterizzato dalla presenza diffusa di rupi come San Leo, Perticara, Pennabilli, Torriana e Verucchio.

L’indagine

L’Ufficio territoriale di Rimini è da anni impegnato su prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico con una serie di misure e interventi, cofinanziati con risorse regionali e fondi statali. In quest’ottica lo studio ha come punto di partenza la raccolta sistematica di tutte le informazioni e conoscenze attualmente disponibili sul territorio ed è prevista un’analisi geologica e geomorfologica approfondita degli ammassi rocciosi, in modo da identificare le criticità che possono minacciare la sicurezza degli abitati. L’indagine comprenderà anche il censimento e la verifica dello stato di conservazione degli interventi realizzati in passato e il controllo della strumentazione di monitoraggio.

I dati rilevati saranno fondamentali per una valutazione accurata della pericolosità e per le indicazioni utili a programmare eventuali interventi mirati a ridurre ulteriormente il rischio idrogeologico: la conoscenza del territorio rappresenta infatti la base imprescindibile per qualsiasi azione di prevenzione del rischio da frana.

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