Rimini. Pale eoliche, slittano le indagini in fondo al mare. “Ma il progetto arriva entro settembre”

Slittano i sopralluoghi in mare che Energia Wind 2020 avrebbe dovuto iniziare a fine maggio per sondare lo stato dei fondali. E i tempi per la cantierizzazione del Parco eolico si allungano. «Un ritardo che, comunque, non ci preoccupa – puntualizza Gabriele Felappi, direttore generale di Energia Wind 2020, società di scopo incaricata di progettare la centrale a vento tra Rimini e Cattolica -. Davanti a progetti così complessi, posticipi e approfondimenti ci stanno». Del resto siamo davanti ad un impianto da 1 miliardo di euro di costo, costituito, ad oggi, da 51 pale di 210 metri di altezza ciascuna dal medio-mare, posizionate al largo, tra le 12 miglia (22 km), il primo aerogeneratore, e le 21 miglia (39 km), l’ultimo, e capace di produrre 715.000.000 kWh/anno di energia, «il 50% del fabbisogno dell’intera provincia di Rimini».
Felappi, avevate annunciato i sopralluoghi in mare richiesti dal Ministero dell’Ambiente per fine maggio: come mai questo ritardo?
«Le indagini che dobbiamo eseguire sono strettamente legate al progetto esecutivo in fase di predisposizione, oltre che alla tecnologia da applicare. E abbiamo deciso di prenderci più tempo, posticipandole a questo autunno, per due motivi: per valutare eventuali ulteriori opportunità di miglioramento del progetto e per via dell’arrivo della stagione estiva, poco indicata per operazioni marine, ma anche da effettuare sulla terraferma, dal tratto di mare antistante Marebello fino alla stazione di via San Martino in Venti, dove l’elettricità viene immessa nella rete nazionale. Preciso che dalle indagini a mare non ci attendiamo alcuna sorpresa: si tratta di un’ulteriore verifica su un’area già ampiamente analizzata durante la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, conclusasi con esito positivo».
Quando pensate di poterli effettuare?
«Prevediamo di iniziarli a partire da metà settembre, compatibilmente con le condizioni climatiche».
Il progetto esecutivo propedeutico alla cantierizzazione del parco eolico e all’inizio lavori quando sarà pronto?
«Si tratta di progetti complessi che richiedono il contributo di diverse professionalità. Inoltre, come già accennato, stiamo studiando ulteriori possibili miglioramenti: dall’ulteriore allontanamento al largo dell’impianto, alla riduzione del numero delle pale, fino alla riduzione della loro altezza. Il progetto, comunque, sarà completato e, quindi, pronto prima di settembre».
A che punto è questo studio?
«Stiamo conducendo verifiche approfondite con le aziende produttrici della tecnologia compatibile. Si tratta di valutazioni complesse che richiedono tempo per garantire un’analisi accurata».
Felappi, con questi ritardi riuscirete a rispettare la tempistica che vi siete dati?
«Non sono ritardi che ci preoccupano: come detto, sono progetti complessi e dei ritardi per degli approfondimenti ci stanno. Il 2028, però, come data di messa in esercizio, rimane sempre il nostro obiettivo».