Rimini, omicidio di Pierina Paganelli, la pista della relazione extraconiugale: in procura nuora e presunto amante

Quando alle 13,25 di ieri Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli assassinata nella notte tra martedì e mercoledì, il suo presunto amante e la moglie di quest’ultimo sua grande amica, si sono incrociati nell’atrio del palazzo di giustizia aperto di fatto solo per loro, non si sono scambiati neppure uno sguardo, quasi non si conoscessero. Una quarantina di minuti dopo, però, la nuora della 78enne, risalita sulla propria macchina, ha girato la chiave d’accensione non per avviare il motore ma per abbassare il finestrino ed iniziare a chiacchierare con il presunto amante e la consorte a loro volta seduti nell’auto in sosta nel parcheggione di via Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Cosa si saranno detti in attesa che gli investigatori della Squadra mobile scortassero entrambi nella loro enclave di via del Ciclamino ad “Acquabona”, al momento non è dato saperlo. Presumibile che i tre abbiamo scambiato le proprie impressioni dopo l’ennesimo faccia a faccia con il sostituto procuratore Daniele Paci, titolare dell’indagine sull’uccisione della pensionata, il cui corpo è stato trovato una decina di ore dopo la morte proprio dalla nuora nel vano di collegamento tra il garage e le scale della palazzina corrispondente al civico 31. Un magistrato particolarmente paziente, attento al dettaglio più insignificante, dote che gli ha permesso insieme a due investigatori ora in pensione sempre delle Squadra mobile riminese, di mettere dietro le sbarre l’efferata banda della Uno bianca.
Chiacchiere in libertà
Il conciliabolo al “drive in” del Tribunale è durato anche in questa occasione una trentina di minuti. Poi la carovana aperta dalla scorta della Polizia, si è messa in moto ed ha fatto nuovamente rotta verso via del Ciclamino dove, per l’ennesima volta da mercoledì scorso, hanno trovato ad attenderli gli investigatori della Scientifica con cui, parcheggiate le vetture, i tre sono saliti nei rispettivi appartamenti molto vicini uno all’altro. In casa, già da alcune ore, era potuto rientrare anche Duilio Bianchi, il papà di Manuela. I poliziotti, infatti, non appena terminati tutti gli accertamenti dentro e fuori i due immobili affittati dall’anziano genitore di Manuela per vivere a due passi dalla figlia dopo il tragico “incidente” del marito, sono stati subito dissequestrati e riconsegnati all’inquilino che ci vive con Loris, il figlio più piccolo.
Casa, chiesa, amore
Nello stesso complesso residenziale, come detto, vive colui che secondo i riscontri investigativi, non sarebbe solo un semplice conoscente di Manuela ma un amico molto speciale. Una relazione cementatasi all’interno di un rapporto d’amicizia molto stretto tra le due famiglie: è stata per esempio proprio la moglie del presunto amante ad andare a prendere a scuola la figlia adolescente di Manuela Bianchi mercoledì scorso quando ha scoperto il corpo della suocera e fino alle 4 della mattina seguente è stata ascoltata in Questura dal pubblico ministero. Nonna Pierina. Una figura molto vicina nella vita della nipote che poteva raggiungere quando voleva, senza calzare neppure le scarpe: le bastava infatti attraversare il pianerottolo al terzo piano della palazzina al civico 31. Ovviamente era molto vicina anche alla nuora con cui sembra da tempo ci fossero frequenti discussioni, soprattutto dopo lo spaventoso incidente in cui aveva rischiato di morire Giuliano, primogenito della 78enne. L’oggetto delle liti? Gli investigatori di piazzale Bornaccini lo stanno cercando esattamente come l’arma del delitto non ancora trovata. Ultima annotazione: nel registro degli indagati della Procura della Repubblica non è stato ancora iscritto alcun nome.