Rimini, omicidio di Pierina, il mazzo di fiori è ancora un giallo

Rimini

«Il mazzo di fiori e i bigliettini che ricevette mia suocera erano anonimi». è quanto Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli, ci tiene a precisare alla luce dello “scalpore” suscitato dalla notizia, divulgata dal consulente Davide Barzan (che assiste i fratelli Loris e Manuela Bianchi) a Quarto Grado. Dopo l’annuncio, infatti, i figli di Pierina, Chiara, Giacomo e Giuliano Saponi, intervennero per precisare che l’uomo che aveva inviato i fiori alla madre era una sua conoscenza, e che l’anziano era deceduto in epoca Covid, nel 2021. A proposito, Manuela spiega di averlo riferito alla Procura dopo una casuale conversazione con un’amica in comune con Pierina, rimembrando le parole del pm Paci che ordinò di riferire anche particolari che potevano apparire irrilevanti.

«In più, una persona stretta della famiglia di mia suocera mi ha parlato anche di uno o più bigliettini anonimi arrivati in un determinato periodo che magari non è lo stesso dei fiori. E questo mi ha fatto pensare che potessero essere rilevanti». E in merito ai fiori, Manuela ribadisce che erano «anonimi» tanto che Pierina, «scherzando, disse “alla mia età ho ancora uno spasimante”». «Per cui - conclude - non parliamo della stessa persona che le mandò un mazzo con un biglietto firmato per ringraziarla per un favore». Persona, ribadisce, «che non ho idea di chi sia». E questo, sottolinea, «non per screditare mia suocera, che era una persona irreprensibile. Non ci sarebbe stato nulla di male se avesse frequentato qualcuno dopo il divorzio, ma non l’ha fatto». «è giusto che la verità venga fuori per fare giustizia e per ridare una vita a tutte le persone attenzionate e i parenti stretti che stanno soffrendo non si sa quanto».

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