Rimini, omicidio di Pierina. Dassilva dimesso dall’ospedale torna in carcere

Rimini

Louis Dassilva è stato dimesso dall’ospedale Infermi dove si trovava dalla scorsa settimana per le conseguenze dello sciopero della fame intrapreso in carcere. Ieri mattina i suoi legali, Riario Fabbri e Andrea Guidi, l’hanno visto nel reparto di psichiatria dove era stato ricoverato, prima del ritorno in carcere a Rimini. Dassilva, 35 anni, è detenuto da quasi un anno nel carcere dei Casetti di Rimini per l’omicidio di Pierina Paganelli. Nell’ultima settimana, l’indagato ha smesso di alimentarsi ma soprattutto di bere, provocando così uno choc metabolico al suo organismo. Secondo la moglie, Valeria Bartolucci, sarebbe quella una maniera di Dassilva di protestare contro un’ingiusta detenzione. L’uomo si è sempre detto estraneo ai fatti, di non aver mai fatto del male all’anziana. Una versione dei fatti che il senegalese ha continuato a ribadire fin dal primo interrogatorio sostenuto il 25 giugno del 2024 quando, ancora a piede libero alla presenza dell’avvocato Riario Fabbri e della consulente Roberta Bruzzone, aveva raccontato cosa avesse fatto la sera del 3 ottobre 2024. Quella sera mentre Pierina veniva accoltellata 29 volte in garage, Dassilva ha sempre sostenuto di essere stato a casa sul divano, di non essere mai sceso in garage. La sua stessa versione sarebbe stata quindi confermata, a più riprese e con più sfumature, dalla moglie.

La posizione degli inquirenti

Di diverso avviso gli inquirenti. Il sostituto procuratore Daniele Paci e la Squadra mobile della Questura di Rimini indagando hanno scoperto che l’alibi fornito dalla moglie Valeria non era poi così robusto, che molti dei particolari raccontati dalla coppia non collimavano con i riscontri investigativi e che soprattutto Dassilva aveva un movente plausibile per uccidere Pierina. L’uomo, legato da una relazione extraconiugale con la nuora dell’anziana vittima, Manuela Bianchi, potrebbe aver agito per un duplice motivo: liberare la sua amata dal controllo della suocera e se stesso dal pericolo che la moglie venisse a scoprire la relazione. In questo anno di indagini, tante sono state le versioni rese agli inquirenti dai protagonisti della vicenda in un crescendo di rivelazioni più o meno espresse ad arte dai vari protagonisti in interviste tv o conversazioni telefoniche intercettate. Fino a quando è arrivata la confessione della nuora Manuela. La donna, che è difesa dall’avvocato Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan, ha raccontato di aver incontrato Dassilva la mattina del ritrovamento del cadavere in garage e che le avrebbe detto cosa fare. Il 35enne da ieri sera è quindi tornato in carcere ma non è detto che non riprenda la sciopero della fame e della sete.

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