Rimini. Nuova ordinanza, boe e blocchi di cemento in mare. Il bagnino: “Già rubato tutto”

Rimini
  • 24 maggio 2024

«Le avevo posizionate in mare una settimana fa. Sono già sparite». E’ basito Alan Iaci, gestore del bagno 6, concessione tra l’ex delfinario e il Grand Hotel. Le sette boe che il suo stabilimento balneare, primo tra tutti, aveva provveduto a sistemare non ci sono più. Come se si fossero volatilizzate. Sottolinea Iaci: «L’ordinanza sulla sicurezza in mare, io, e i colleghi, la rispettiamo e vogliamo metterla in pratica. Adeguandoci a tutte le regole imposteci dalla Capitaneria di porto. Ma se iniziamo in questo modo, e cioè che dopo aver fissato le boe qualcosa o qualcuno le rimuove e se le porta via, non so proprio come fare. Comunque, ho provveduto a riacquistarle e, quindi, a riposizionarle in mare. Sperando che, stavolta, durino per l’intera stagione». Anche perché ogni boa costa. «Come operatori di spiaggia abbiamo optato per un gruppo d’acquisto – puntualizza Iaci -, che farà capo alla cooperativa bagnini e dal consorzio. E vorrei far notare che ogni boa costa sui 25 euro e ogni bombola d’ossigeno, anch’essa obbligatoria da avere, sui 35 euro». Una spesa non da poco, che si aggiunge ad altre, come quella per l’acquisto del megafono, del saturimetro, del “rullo di salvataggio”: tutto materiale di cui i bagnini devono obbligatoriamente disporre.

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