Rimini, nuova aggressione al pronto soccorso: paziente arrestato
RIMINI. Confuso dall’alcol e stufo di attendere il proprio turno, spacca una bottiglia, ferisce un poliziotto e una guardia giurata che cercano di riportarlo alla calma per poi finire in manette con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
L’ennesimo episodio di violenza al pronto soccorso è accaduto ieri mattina, lunedì 29 luglio, attorno alle 9. Il paziente, un italiano di 48 anni, da anni residente a Rimini, è uno degli utenti habitué del triage dell’ospedale “Infermi”: solo negli ultimi dieci giorni si sarebbe presentato una trentina di volte per chiedere attenzione. Stavolta però è al massimo dell’agitazione, indotta probabilmente dall’abuso di alcol, infastidisce gli altri pazienti in attesa. Spacca la bottiglia, spazientito, e pretende di passare avanti a tutti. Per contenerlo, prima che possa rendersi pericoloso nei confronti di sé o di altri, intervengono la guardia giurata che presidia l’area e gli agenti di una Volante della polizia che nel frattempo è stata allertata. Costretti a intervenire corpo a corpo, mettendo a repentaglio la loro incolumità, i poliziotti riescono a sopraffare l’uomo, a “disarmarlo” e a privarlo dello zaino contenente un altro paio di bottiglie. Dalla colluttazione escono messi male sia uno degli agenti (quattordici giorni di prognosi per una costola incrinata) sia il vigilante (sette giorni), costretto a sua volta a ricorrere alle cure mediche. Per l'uomo, in attesa di valutare se il suo disagio possa essere contenuto diversamente, sono scattate, inevitabili, le manette. Comparirà oggi davanti al giudice per il processo per direttissima. Solo qualche sera fa era finito nei guai per aver reagito in malo modo a un controllo da parte dei carabinieri nella zona di Santa Giustina. L’episodio ripropone il problema della sicurezza di chi lavora nei Pronto soccorso, ma anche degli operatori delle forze dell’ordine. «Da tempo - commenta Roberto Mazzini, segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia - chiediamo di dotare del taser (la “pistola” elettrica) i poliziotti delle Volanti per evitare ogni contatto fisico. In Italia, da inizio dell’anno, sono circa 150 i colleghi feriti e aggrediti durante il servizio: è importante inoltre tenere sempre ben presente le difficoltà operative di chi indossa una divisa per evitare le troppe strumentalizzazioni riguardanti il nostro operato».