A soli 28 anni, il riminese Niccolò Pagliarani rappresenta un esempio luminoso di come ricerca, innovazione e imprenditorialità possano incontrarsi nella nuova generazione italiana. È infatti tra i vincitori del Premio Italia Giovane, riconoscimento che celebra le eccellenze under 35 che si distinguono per merito, talento e dedizione in vari settori, come professioni, scienza, arte, volontariato e servizio pubblico. Laureato con lode in Ingegneria Biomedica e Bionica tra l’Università di Bologna e la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, Niccolò ha reso la “robotica soffice” il fulcro della sua carriera, con un’attenzione particolare alla manipolazione delicata. «Mi sono avvicinato alla robotica in magistrale. - racconta –. Non sapevo di voler seguire questo percorso, ma mi sono appassionato. In parole semplici, la robotica soft utilizza materiali flessibili, capaci di interagire con gli oggetti delicati senza danneggiarli. È una tecnologia che può cambiare il nostro modo di produrre e di vivere, rendendo macchine e sistemi più sicuri e adattabili».
Rimini, Nicolò Pagliarani dalla Sant’Anna di Pisa alla Nasa “Così la robotica soft sarà una rivoluzione”
Il suo percorso
Il suo percorso lo ha portato oltre i confini italiani: esperienze ad Harvard, con progetti in collaborazione con la Nasa, e all’Epfl in Svizzera gli hanno insegnato quanto la ricerca sia un lavoro di squadra e quanto le influenze culturali possano arricchire la visione scientifica. «La ricerca internazionale mi ha fatto capire l’importanza del confronto e della collaborazione. Tornare in Italia con questa esperienza significa poter contribuire concretamente al progresso scientifico e tecnologico del nostro Paese». Accanto alla carriera accademica, Niccolò ha intrapreso la strada dell’imprenditorialità, diventando co-fondatore e direttore tecnico (Cto) di Capio Robotics, startup che applica la robotica soffice all’agroalimentare. «La sfida più grande è uscire dalla mentalità di ricercatore. – spiega – Innovare non è qualcosa che ti insegnano a scuola: devi capire i bisogni del mercato. La nostra piattaforma per frutta e verdura nasce dalla necessità concreta di rispondere alla carenza di manodopera. È innovazione che ha un impatto reale». Il riconoscimento con il Premio Italia Giovane rappresenta per Niccolò un’importante conferma: «È stato inaspettato. - ammette – Mi rende fiero perché è una riprova del percorso di formazione, della cultura e dell’impegno sociale che cerco di portare avanti. È la dimostrazione che il nostro lavoro ha un impatto».
Alzare l’asticella
Nonostante i successi, Niccolò mantiene un approccio determinato: «Essere under 35 significa avere delle responsabilità: continuare ad alzare l’asticella, proporre nuove idee, trasformarle in prodotti concreti. Non mi sento arrivato: c’è sempre da imparare e da innovare». Guardando al futuro, immagina una robotica più umana, sostenibile e diffusa. E per chi sogna di seguirlo nel mondo della scienza e dell’innovazione, il suo consiglio è chiaro: «Segui quello che desideri fare, anche se sembra difficile. Impegnati al massimo, studia, formati, sii pronto a fare sacrifici, ma tieni sempre aperte le prospettive. Il percorso ti sorprenderà, spesso nei modi più inaspettati».