Rimini, nasce Riviera Banca: 7.100 soci, 43 filiali e 300 dipendenti

Rimini

RIMINI. RivieraBanca: inizia l'avventura. Diventerà operativo da domani il nuovo istituto di credito nato dalla fusione tra RiminiBanca e Bcc Gradara e, soprattutto, da una «visione strategica che guarda al futuro con la volontà di essere attori sempre più protagonisti nel tessuto socio-economico locale», si legge in una nota. A sostegno delle imprese, delle famiglie e del territorio.

RivieraBanca partirà da «numeri di assoluta eccellenza:» oltre 19 milioni di utile, prodotto nel 2018, una solidità patrimoniale che sfiorerà i 250 milioni di euro, un Tier one di oltre il 20%, una massa intermediata di 3,5 miliardi con un'ampia competenza territoriale e «unirà idealmente due regioni tramite le province di Rimini e di Pesaro-Urbino, distribuita in 60 Comuni dal mare a tutte le valli del nostro entroterra, con 7.100 soci, 300 dipendenti e 43 filiali». A livello nazionale sarà nella top ten degli istituti di credito cooperativi del Gruppo Iccrea.

«RivieraBanca sarà una banca importante, molto più di quanto possa esprimere la somma algebrica dei numeri relativi ai due istituti che hanno dato vita alla fusione – spiega il presidente di RivieraBanca Fausto Caldari - La nuova banca si baserà su tre pilastri fondamentali: efficienza, professionalità e valore sociale. Sapremo distinguerci nel panorama nazionale, meritandoci autonomia, stima e fiducia operativa. Una banca importante per solidità patrimoniale, per organizzazione, per i valori che esprime, per l’apporto che riuscirà a dare alla nostra comunità. Vogliamo incrementare l’attività mutualistica, sociale e culturale, collaborando con enti, scuole, ospedali, associazioni e parrocchie diventando un vero e proprio punto di riferimento. Riviera Banca sarà una banca con un cuore e con un’anima. Capace di guardare orizzonti lontani per affrontare al meglio le sfide del mercato globale a fianco dei nostri operatori economici ma con radici ben salde nel territorio in cui si ritrovano i nostri valori e la nostra identità».

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