Rimini. Movida violenta in centro, i titolari dei locali: “Controlli allentati”

Rimini

Centro storico di nuovo in balìa di balordi e violenti. Di notte. E in particolare nei fine settimana. Tra aggressioni, risse, bande di minorenni pronte a sfidarsi a suon di calci e pugni, e, addirittura, accoltellamenti. Come quello di sabato notte, tra via Cairoli e corso d’Augusto, che ha visto un ragazzino 17enne di Rivabella finire in ospedale, in gravi condizioni, con un polmone perforato da un fendente: sul grave e incomprensibile episodio sta indagando la squadra mobile. Commenta Manuel uno dei titolari dei ristoranti Zibaldone e Osteria delle poveracce in piazzetta Gregorio da Rimini, luogo adiacente l’ex pescheria, luogo della movida riminese: «Così non si può certo andare avanti. E per questo, nei prossimi giorni, ci recheremo in Comune per capire cosa si può fare per evitare che episodi di questo genere si ripetano. Eppure fino a qualche mese fa, grazie al presidio fisso di polizia, carabinieri e militari, che veniva istituito ogni fine settimana, fattacci di questo tipo non si erano più verificati. E la situazione sembrava essere tornata alla normalità. Poi, però, appena allentata la stretta delle forze dell’ordine i balordi si sono ripresentati e con loro sono tornate le aggressioni contro coetanei innocenti e indifesi». Per questo Manuel, pur riconoscendo che «qui in piazzetta problemi non ne abbiamo mai avuti, anche perché la clientela è diversa e composta da adulti e famiglie», sarebbe opportuno che «magari tra via Cairoli, piazza Cavour, e corso d’Augusto, venisse ripristinato, nei week end, quel posto fisso delle forze dell’ordine che aveva funzionato e aveva tenuto lontano malintenzionati, violenti, e baby gang».

La mattina seguenete

Una proposta subito condivisa da Thomas del ristorante “La Magnuga” di via Cairoli: «La notte, soprattutto il sabato, è un delirio. E la domenica mattina sulla via troviamo di tutto: bottiglie di vetro rotte, sedie buttate ovunque, molte distrutte. Insomma, uno scenario di guerra. E’ inimmaginabile, quindi, solo pensare di poter continuare a lavorare in queste condizioni. Eppure nei mesi scorsi, grazie alla presenza continua, il venerdì e il sabato, di polizia e carabinieri, la situazione sembrava essersi tranquillizzata. Invece, sparite le divise, balordi e violenti sono subito tornati ad imperversare in zona. A questo punto diventa necessaria una presenza continua e importante delle forze dell’ordine». Non la penso però allo stesso modo Sabrina, titolare del “Vicolo wine & food” in via Amintore Galli, stradina che dal corso d’Augusto porta in piazzetta Gregorio da Rimini: «I nostri clienti sono in particolare nuclei familiari che, appena vedono poliziotti o carabinieri in giro, evitano di venire in piazzetta perché pensano sia successo qualcosa di grave. Succedeva questo, ad esempio, quando c’erano i presidi fissi delle forze dell’ordine che, se tenevano lontano tanta gentaglia, nel contempo scoraggiavano adulti e madri con bambini piccoli a venire. Sarebbe meglio, allora, la presenza di agenti in borghese, che non si notano e, al primo atto violento, bloccano i responsabili».

La vendita

Ma tra situazioni di ordine pubblico e confusione da movida è cominciata a girare anche la voce che alcuni locali, in zona ex pescheria, sarebbero in vendita. «Sì è vero – osserva Sabrina -, ma non qui in piazzetta». E, infatti, arriva subito la conferma. «E’ da un mese che abbiamo messo in vendita il Foyer e il Gate 1962 (storiche attività di vicolo Pescheria ndr) – conferma Steven, il proprietario –. Una decisione che abbiamo preso a malincuore, ma che è quasi obbligata. Visto che abbiamo altre tre attività in zona mare, a Rivabella, che ci impediscono di gestire al meglio le altre. Ebbene ci sono state già diverse richieste di acquisizione, che stiamo valutando: il valore delle due attività va dalle 50 mila euro in su». Chiosa, infine, Steven: «Vorrei, però, dire una cosa sulla situazione ordine pubblico in centro. A parte che le violenze e le aggressioni non avvengono qui in pescheria, ma fuori, lungo vie e piazze adiacenti, sarebbe opportuno che si controllassero di più certe attività. Perché se i minorenni si ubriacano e poi creano disordini è anche perché da qualche parte gli alcolici li comprano».

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