Rimini. Morto Rino Amore, l’addio al musicista con il funerale jazz

Un riminese che ha onorato la sua città fino all’ultimo. Un musicista acclamato, fondatore e leader della “1° Rimini Dixieland Jazz Band”, che ha diretto per circa 40 anni. Se n’è andato nei giorni scorsi, gettando nello sconforto più profondo i suoi tanti amici e sostenitori, Salvatore Amore. Anche se i più lo ricordano come “Rino”. L’artista si è spento all’età di 80 anni, lasciando Rimini orfana di uno dei massimi esponenti ed estimatori della musica jazz in città.
L’anno 1976, nella sua carriera, fu quello della svolta: “Rino”, così lo chiamavano tutti, fondò la sua “1° Rimini Dixieland Jazz Band”. Una formazione di rara longevità, che ha contribuito all’organizzazione dei Festival internazionali estivi del jazz che, negli anni Ottanta e Novanta, affollavano la zona di Marina Centro, nell’arena attrezzata tra il Grand Hotel e la fontana dei quattro cavalli. Da lì, i festival in cui si celebrava il dixieland - così viene definito il modo di suonare tipico di New Orleans - si sono spostati anche al teatro Novelli. Una città “a tutto jazz”, Rimini, da quando Rino e la sua band vi hanno trasportato il sound e lo stile tipici del jazz tradizionale.
Funerale a tutto jazz
Il funerale del musicista, svoltosi venerdì scorso alla chiesa di San Giuseppe al porto, non avrebbe potuto non rievocare le atmosfere magiche e festose che ancora caratterizzano i funerali dei neri a New Orleans. I componenti della “Rimini Dixieland Jazz Band”, per omaggiare il loro maestro, hanno intonato il brano di dixieland When the saints go marching in durante la funzione religiosa. Non sono mancati altri grandi classici del genere, eseguiti all’esterno della chiesa, davanti ad una folla commossa e plaudente.
L’unica nota stonata? «Non era presente nessuno in rappresentanza della città, e soprattutto dell’assessorato alla Cultura - dice con una punta di rammarico l’amico Umberto Farneti -. Nessuna forma di partecipazione alla cerimonia funebre di un uomo che è stato certamente un cittadino probo. E che, con la sua azione e il suo ingegno, ha onorato la città». La “denuncia” fatta pervenire da Farneti si chiude con un augurio: «Confido nella sensibilità del sindaco Sadegholvaad ed auspico che lo stesso vorrà intervenire per porre in qualche modo rimedio a questa omissione, certamente involontaria, da parte dell’assessorato».