Rimini, morte di Pierina Paganelli: il destino dell’assassino nelle mani della Scientifica di Roma

Giallo di via Del Ciclamino, il destino dell’assassino di Pierina Paganelli nelle mani della Scientifica. Stanno lavorando senza soluzione di continuità come i colleghi della Squadra mobile della Questura di Rimini, gli esperti della Direzione centrale anticrimine di Roma. I tavoli dei loro laboratori infatti, sono pieni dei reperti raccolti, registrazione con le urla di Pierina in primis, nelle abitazioni e nelle pertinenze delle persone su cui si sono da subito accentrate le attenzione degli investigatori guidati dal vice questore aggiunto Dario Virgili. Ovvero Manuela Bianchi, il fratello di questa Loris, Louis Dassilva amante della nuora (come da loro dichiarazione fatte i poliziotti e al pm Daniele Paci) e Valeria Bartolucci moglie del 37enne nativo del Senegal. Solo a loro quattro, per esempio, sono stati prelevati Dna e impronte digitali. A Loris sono stati sequestrati e sigillati per essere analizzati anche gli abiti che indossava la sera dell’omicidio ed alcuni attrezzi da lavoro tra cui la lametta usata per staccare le cicche dal selciato. Sempre al fratello di Manuela è stata esaminata da cima a fondo la vettura.
Solo lapsus
Questa settimana la grande novità è stata l’improvvisa disponibilità di Manuela e Louis a rispondere alle domande dei giornalisti. Entrambi sono inciampati in “lapsus”. Manuela, ai microfoni de “La vita in diretta” per esempio, ha detto che sono stati in quattro a trovare il corpo di Pierina quando fino a ieri aveva sempre detto che erano in tre. Louis, invece, in tv ha sostenuto «che dalla sera in cui ho visto il corpo di Pierina non dormo più». L’omicidio è stato scoperto la mattina del 4 ottobre. Semplici lapsus?